Diario di una matricola (e non solo) fuori sede

Come vivere e sopravvivere “a distanza” nel mondo universitario

Settembre. Il sole tiepido riscalda gli ultimi bagnanti, gli zaini s’iniziano a riempire di libri.
Fine settembre. Profumo di cambiamenti. Chi cambia casa, chi cambia classe, o chi addirittura cambia istituzione e s’iscrive all’università.
L’Università! Croce e delizia dei giovani tra i diciotto e i 25 (e più) anni. Come diceva il detto? Il mondo è bello perché è vario? Sicuramente proverbio molto adatto per chi, dopo la scuola, vuole intraprendere il percorso universitario. In particolar modo, ancora più appropriato per le persone che inizieranno il cammino, o che stanno continuando, da studenti fuori sede.
I fuori sede, questo micro mondo (che poi tanto micro non è) che fa da sfondo dell’ambiente accademico). Esercito di giovani che con l’ausilio di genitori, zii e parentame vario, si accinge a essere più indipendente, autonomo e… maturo (ma sarà vero?!)
Per iniziare a conoscere quest’universo, bisogna fare un passo indietro… dove tutto ha inizio: la scelta dell’università!
Si potrebbe stilare un piccolo elenco del perché si sceglie (o non si sceglie) una determinata Università e relativa sede.
Le motivazioni sono tante: per continuare gli studi con l’amica/o d’infanzia, per non mettere in crisi il fidanzato/a storico, per accontentare la famiglia, per trovare la risposta alla fatidica domanda “cosa vuoi fare da grande?”…insomma, gli spunti per scegliere che percorso universitario “inseguire” si, perché talvolta lo si insegue proprio… sono tantissimi e potrebbero non finire mai… sono tutti quelli che poi conducono ad un bivio: studiare nella propria città o diventare dei fuori sede?
Mettendo da parte i pendolari che catalogherei a metà strada come, autoctoni viaggianti o fuori sede pentiti, la scelta è tra: non trasferirsi e rimanere con i propri amici, continuando a vivere con le proprie abitudini, cercando di risparmiare qualche soldo, studiare nella propria stanza (anche questo influisce sul rendimento!), avere accanto i propri genitori, oppure, trasferirsi e iniziare una nuova avventura, conoscere gente nuova, dover affrontare per la prima volta “da soli” certe situazioni (si, perché i genitori o il miglior amico, non ci saranno ogni qual volta litigherete con il personale della segreteria!)
Iniziando a stilare i pro i contro che vi condurranno ad una o all’altra scelta, sappiate che: andiate a studiare a un’ora e mezza da casa vostra o che vi spostiate di 1500 km dalla vostra regione, comunque, essere uno studente fuori sede, sarà l’evento che stravolgerà la vostra, ma soprattutto, la vita dei vostri parenti (in particolar modo), amici e conoscenti.
Voi siete pronti ad affrontare tutto questo, con una buone dose d’ironia?

 

Daya Biondi

Pubblicato da
Daya Biondi

Articoli recenti

Aeroitalia, Catania – Tunisi non può atterrare: “Autorità tunisine non lo hanno consentito”

Una decisione assolutamente arbitraria e priva di logica. Questo è quanto dichiarato da Aeroitalia, la…

18 Dicembre 2024

In Italia meno abbandono scolastico e Neet, ma il Paese resta tra i tassi più alti in Europa

Nel 2023, in Italia, si è registrato un calo del tasso di disoccupazione del 7,7%,…

18 Dicembre 2024

UNICT – Automation Day 2024: gli allievi ingegneri incontrano le aziende

Promuovere gli scambi di esperienze professionali e competenze, valutare insieme opportunità di carriera e argomenti…

18 Dicembre 2024

Catania, condanna per tre dottoresse: ritardarono il parto

Tre dottoresse coinvolte nel caso della nascita di un neonato nato il 2 luglio 2015…

18 Dicembre 2024

Concorso funzionari scuola: posti anche in Sicilia

Concorso funzionari scuola: indetto un bando, per titoli ed esami, del ministero dell'Istruzione per la…

18 Dicembre 2024

Ponte sullo Stretto, aumentano i fondi: crescono le critiche

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a modificarsi e prendere forma, con…

18 Dicembre 2024