“E’ una struttura aperta non soltanto alla comunità accademica, ma a tutto il territorio catanese. Insieme con la Torre Biologica di Santa Sofia che inaugureremo presto, rappresenta il forte e concreto contributo della nostra Università allo sviluppo della città, nell’ottica della condivisione del patrimonio”.
E’ questo il messaggio che il rettore Giacomo Pignataro ha voluto lanciare in occasione dell’inaugurazione, avvenuta questa mattina, del nuovo Polo tecnologico d’Ateneo, a nord della Cittadella, tra le vie Santa Sofia e Carrubella. Quasi 17 mila metri quadrati di laboratori ‘pesanti’, ‘medi’ e ‘leggeri’, a cui si affiancano uffici, un’aula conferenze e una centrale tecnologica. Il tutto all’insegna della “massima funzionalità dell’opera, del massimo efficientamento energetico e dell’autoproduzione di energia, della sicurezza degli impianti, di scelte tecniche e dei materiali che guardano al benessere di chi vi opererà”.
“Qui avremo spazi adeguati per integrare la formazione dei nostri studenti – ha aggiunto il rettore – e macchinari di avanguardia per la realizzazione dei progetti di ricerca condotti dai dipartimenti scientifici universitari nei settori più innovativi. Ma, oltre a rafforzare complessivamente la nostra capacità di produzione scientifica, questo vuole essere, in maniera emblematica, uno spazio che si apre alla città e alle sue imprese”.
Il Polo tecnologico agevolerà infatti l’attivazione di interventi mirati di ricerca sperimentale in tutto il settore ingegneristico e non solo, di consulenza tecnico-scientifica agli enti territoriali e di supporto interattivo a quelle imprese che richiedono, ad esempio, prove sui materiali e su sistemi termo-meccanici, elettrici ed elettronici o altri tipi di servizi avanzati.
Questa mattina il taglio del nastro, alla presenza dell’arcivescovo Salvatore Gristina, che ha benedetto i locali e le persone che vi lavoreranno, auspicando “un’Università che sia sempre più un ambiente sereno dove i nostri ragazzi possano crescere e guardare con fiducia all’avvenire”, del prorettore Alessandra Gentile, del direttore generale Federico Portoghese, dell’ex rettore Antonino Recca, dell’assessore Orazio Licandro, in rappresentanza del sindaco, e di numerose altre autorità cittadine, accademiche e militari.
La realizzazione dell’opera è stata avviata – con la posa della prima pietra nel settembre di due anni fa – dalla precedente amministrazione universitaria, guidata dal prof. Recca, per soddisfare la richiesta di spazi per laboratori fatti dai dipartimenti della ex-facoltà di Ingegneria. La progettazione e la direzione dei lavori sono state curate dagli uffici dell’area tecnica, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria industriale e meccanica, diretto dal prof. Francesco Patania.
I lavori, per un importo pari a poco più di 9 milioni di euro, sono stati realizzati – con risparmio di risorse e in anticipo sui 700 giorni previsti – dalle imprese dell’Ati S.A.C.A.I.M. In tempi brevi, comincerà adesso il trasferimento delle attrezzature dai dipartimenti e si procederà all’acquisto di nuovi arredi e macchinari.
Particolare attenzione è stata posta all’efficientamento energetico della struttura, ottenuto sia con il particolare isolamento termico degli edifici, sia con l’autoproduzione di energia tramite impianti che utilizzano energie rinnovabili e assimiliate, quali i “solari termici”, i “solari fotovoltaici” e la “produzione trigenerativa”. L’autoproduzione di energia termica calda e fredda e di energia elettrica permetterà di supplire ad una quota significativa delle richieste energetiche del polo e di ottenerne i conseguenti benefici ambientali.