Sono passati quasi due mesi da quando l’Italia ha appeso al chiodo le scarpette da mondiale. E insieme a quelle scarpette gli abitanti del Belpaese hanno appeso al chiodo la speranza di distinguersi in campo internazionale. Oggi, a distanza di due mesi, l’italia scende in campo e riporta una clamorosa sconfitta, rendendosi protagonista di una caduta che fa precipitare sempre più in fondo le speranze degli italiani. E a precipitare in fondo, purtroppo, non sono soltanto le speranze. Ci pensano le classifiche a spingerci verso il basso, distanti dal podio dei vincitori. La nuova stangata arriva da parte dell’Università Jao Tong di Shanghai, autrice di una classifica stilata al fine di segnalare gli atenei d’eccellenza. Il primo gradino del podio è occupato da Harvard, seguita a ruota libera da Stanford e Massachusetts Insitute of Technology – Mit; 500 gli atenei presi in esame, valutati per qualità dell’insegnamento, delle facoltà, della ricerca e del rendimento degli iscritti. Tra gli atenei italiani, spicca La Dotta: Bologna si piazza tra 151/ma e la 200/ma posizione, segnalandosi quale prima eccellenza italiana, come già anticipato dai sondaggi Censis. Seguono, distinguendosi entro le prime duecento posizioni, Milano, Pisa, Roma (La Sapienza) e Torino. Grande assente nella top 500 l’Università di Catania, che conta, come unica punta di diamante, il dipartimento di fisica, che si piazza entro le prime duecento posizioni. Ancora una volta, l’Italia, dunque, non si laurea campione del mondo, assestandosi così lontano dalle luci della ribalta.
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