Appena partito, il Piano Giovani ha già riscosso il boom di iscrizioni. Tra disservizi e polemiche, la tensione è salita alla stelle nei centri d’impiego.
È partito ieri, alle ore 10.00, il Piano Giovani, lanciato da Nelli Scilabra, per la regione Sicilia. Per chi non avesse ancora chiaro di cosa si tratti, l’assessorato alla Formazione darà la possibilità a 2000 giovani di svolgere tirocini, retribuiti 500 euro mensili per sei mesi, presso le aziende siciliane, con incentivi all’assunzione dopo la conclusione del tirocinio.
Già in 800, dopo essersi iscritti, sono stati selezionati dalle aziende siciliane. Essendo stato raggiunto il numero massimo di tirocinanti per il mese di luglio, gli altri potranno inviare la propria adesione a partire dal 1 agosto 2014. Già i primi disservizi sul sito www.pianogiovanisicilia.com hanno destato lamentele: il sito web non ha difatti sostenuto i numerosi utenti collegati e vi sono stati diversi ritardi nell’invio dei dati per l’adesione.
Ma le polemiche non sono state circoscritte ai disservizi. Ricordiamo che, per poter essere selezionati dal Piano Giovani, tra i tanti occorre avere alcuni precisi requisiti: disoccupazione/ inoccupazione da sei mesi, certificato di disponibilità lavorativa e patto di servizio sovrascritto. Pare che i certificati in questione dovrebbero essere stati sovrascritti prima dell’adesione, altrimenti gli interessati sarebbero stati esclusi dal piano lavoro. Parecchio dissenso ha mostrato la Cgil, che ha chiesto alla Regione la presentazione di una circolare, che permetta anche a coloro che abbiano conseguito in seguito i certificati di essere selezionati per il Piano Giovani.
Così, in molti si sono riversati nei centri d’impiego per potere ottenere la documentazione necessaria, ma tra attesa e tensioni, sono sorti altri tipi di problemi. Su LiveSicilia.it, è stata, ad esempio, denunciata la gestione delle liste nei centri d’impiego: pare che alcuni, dopo essere arrivati di notte, abbiano dovuto pagare un tizio per poter essere iscritti nelle liste per il patto di servizio e il certificato di disponibilità lavorativa. A tutto ciò, si aggiungono forti momenti di confusione e di stanchezza, dato le numerose ore di attesa che hanno dovuto sostenere gli interessati.
La situazione non è passata inosservata, dalla segreteria regionale Cgil, Ferruccio Donato si è così espresso: «L’esigenza di una seria riforma dei servizi all’impiego nella Regione ci pare ormai assolutamente prioritaria e improcrastinabile» e ha proseguito spiegando: «Siamo costretti, ancora oggi, a denunciare la totale assenza di coordinamento tra Amministrazione Regionale e Centri per l’Impiego».
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