Attenzione alle bufale. Non stiamo parlando di mozzarelle ma di truffe e imbrogli. Far sorgere nei cittadini uno spirito critico, grazie al quale poter riconoscere notizie vere e “bufale”, specie per i temi scientifici più delicati. Con questo spirito è nata Italia Unita per la Scienza, l’iniziativa che vuole far fronte al problema della disinformazione scientifica.
Avere gli strumenti per usare la razionalità, senza farsi abbagliare dall’emotività, è il modo più efficace di difendersi da truffe e imbrogli. Avere spirito critico non significa non considerare gli aspetti umani ed etici delle questioni, ma permette di compiere scelte oculate su temi fondamentali per il futuro del Paese che riguardano ricerca e scienza, e dunque anche salute, alimentazione e ambiente.
A Catania si comincia con “Ti sai difendere dalle bufale scientifiche?”, martedì 20 maggio alle 16.00, in Aula 3 el Palazzo centrale dell’Università di Catania.
La giornata catanese della manifestazione è stata organizzata con la collaborazione delle associazioni “Nike” e “Haruka” e sarà introdotta dal prof. Santo Di Nuovo, ordinario di Psicologia e presidente dei corsi di laurea in Psicologia dell’Università di Catania. Interverranno Sergio Della Sala, presidente nazionale del Comitato italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (Cica) e il prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, che illustrerà il tema delle bufale in ambito economico.
L’idea nasce dalla necessità di far fronte al problema della disinformazione scientifica che è motivo di degrado sociale e culturale. Obiettivo dell’evento è far sorgere nei cittadini uno spirito critico, grazie al quale poter riconoscere notizie vere e false (le cosiddette “bufale”), specie per i temi scientifici più delicati. Fornire gli strumenti per usare la razionalità, senza farsi abbagliare dall’emotività di ogni questione, è il modo più efficace di difendersi da truffe e imbrogli. Avere spirito critico non significa non considerare gli aspetti umani ed etici delle questioni, ma permette di compiere scelte oculate su temi fondamentali per il futuro del Paese che riguardano ricerca e scienza, e dunque anche salute, alimentazione e ambiente.
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