Uno studente su due e’ influenzato nella scelta della facolta’ universitaria, dai genitori. Lo rivela un’indagine dell’Associazione Donne e Qualita’ della Vita. Secondo i dati Istat , sono soprattutto le donne a decidere di proseguire gli studi nel post maturita’ e a portare positivamente a termine il percorso iniziato all’universita’ (il 37,8 di chi acquisisce un titolo di istruzione terziaria e’ donna, gli uomini sono il 25,5 per cento).
Ad influenzare i giovani al primo posto sono ancora i genitori: ben il 47% degli studenti, uno su due, infatti ammette di essere “mammone” e di voler decidere insieme a mamma e papa’ la soluzione migliore, influenzato anche dagli aspetti economici rilevanti in tempo di crisi. Al secondo posto gli amici (23%), con i quali il confronto e’ serrato e approfondito, il 21% sceglie invece di affidarsi al? cuore ed e’ influenzato nella propria scelta dalle indicazioni o suggerimenti del proprio fidanzato o fidanzata. Solo un residuo 5% si affida alle indicazioni e suggerimenti dei propri professori del liceo.
Circa il 32% degli intervistati, e’ ottimista sulla possibilita’ di impiego post laurea. Ben il 21% e’ invece pessimista e non crede, dopo la laurea, di poter trovare lavoro in Italia. Il 15% e’ convinto di dover sostenere ulteriori specializzazioni, mentre il 7% e’ dell’idea che dovra’ seguire dei corsi di perfezionamento o master all’estero. Infine un 5% vede nerissimo ed e’ addirittura convinto di non riuscire a terminare gli studi.
La ricerca ha inoltre indagato quali siano i fattori esterni alla famiglia e alle conoscenze che influenzino e condizionino maggiormente le scelte delle facolta’. Il 21% degli studenti ha indicato nei social network e nella rete la propria miglior fonte di notizie e indicazioni universitarie, un 19% ha ammesso di essere influenzato dalla pubblicita’ e dalla “nomea mediatica” dell’ateneo, il 16% invece indica nella reputazione e notorieta’ dei rettori un elemento fondamentale di scelta, il 12% indica come determinanti per la scelta le strutture dei corsi e le tipologie di esami proposte dagli atenei. Per quanto riguarda le aspettative dall’universita’ il 31% degli studenti ha risposto un’opportunita’ di miglioramento economico, il 25% spera in una crescita culturale utile al lavoro, il 13% considera l’universita’ come un’opportunita’ di accrescere le proprie conoscenze personali, il 9% considera l’iter studiorum come un mezzo per aiutare economicamente la propria famiglia mentre un “pragmatico” e “godereccio” 8% si aspetta di conoscere l’anima gemella tra i banchi dell’aula magna o durante i quarti d’ora accademici
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