COME FUNZIONA: Il funzionamento dell’app è molto semplice. Una volta registrati al servizio ed essersi “loggati” attraverso il telefonino, basterà inserire il codice-zona della città di Catania e girare la rotellina virtuale per impostare la durata provvisoria della sosta. Una volta tornati in auto, occorrerà stoppare il timer per pagare effettivamente i minuti utilizzati. A questo punto sorge spontanea la domanda: “Come faranno i vigili a controllare se sto effettivamente pagando?“. Niente paura: grazie ad un adesivo applicato al cruscotto sarete riconosciuti come clienti EasyPark e agli addetti Sostare basterà consultare il database online per accettarsi che non state “facendo i furbi”.
I VANTAGGI DEL SERVIZIO: La comodità, prima di tutto. Poter decidere di allungare la propria sosta senza dover lasciare qualsiasi attività per paura di prendere multe salate costituisce il vantaggio principale dell’applicazione. Secondo fattore positivo è costituito dal fatto che non sarà più necessario dotarsi di vagonate di monetine per poter parcheggiare. Una piccola scocciatura che capita spesso è quella di ritrovarsi a dover scambiare le proprie banconote “per la gioia” dei bar, tabacchini ed edicole dei dintorni.
CONVIENE REALMENTE? LA RISPOSTA E’ NI’: Se l’attrattiva principale dell’applicazione è quella di pagare i minuti di sosta effettiva, occorre considerare che il servizio, oltre al costo di attivazione di circa 14 euro, prevede una maggiorazione del 15% della tariffa. Ciò significa che per ogni ora di posteggio, in realtà si pagano sempre 9 minuti in più. Per pagare effettivamente 0,75€/h, occorrerà attivare il pacchetto “premium” che prevede un canone di 4,99€ al mese. Oltretutto, ogni ricarica anticipata del proprio conto (solo attraverso bonifico bancario) ha al momento un taglio minimo di 50€: difficile immaginare che uno studente universitario o un fruitore saltuario anticipi di tasca 50 euro ammortizzabili dopo decine e decine di soste. EasyPark costituisce quindi un’ottima alternativa ai tagliandi cartacei solo per i lavoratori che puntualmente ogni giorno si ritrovano a lottare con le tanto odiate “strisce blu”.
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