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ESCLUSIVA – Rischio chiusura per la Lomax

Appello Lomax: accorrete a dire la vostra STASERA!

Mi trovo alla Lomax, Associazione Culturale storica di Catania, e sto assistendo ad una situazione alquanto singolare. Mi ero recata qui per intervistare la band che si sarebbe esibita di qui a poche ore: i Nigga Radio. Scopro che il concerto è stato annullato e che un imprevisto piuttosto bizzarro ne è la causa. Parlo con i ragazzi che gestiscono il posto e raccolgo la testimonianza di Luca Recupero.

Cos’è successo?
Ieri sera abbiamo ricevuto una visita durante il concerto di Baba Sissoko, da parte del nucleo della Polizia Ambientale del Comune di Catania. Questi vigili, ci hanno multato di € 1.032,00 per mancanza di un’autorizzazione all’Impatto Sonoro obbligatoria per tutte le attività produttive. A seguito di un controllo effettuato dai nostri tecnici, è risultato che non siamo tenuti, in quanto associazione culturale, ad avere quella che di fatto, è frutto di un sistema burocratico basato su scartoffie. Siamo stati diffidati dal produrre qualunque tipo di emissione sonora, pena ulteriori sanzioni. Informandoci, abbiamo scoperto che potremmo rischiare addirittura il sequestro amministrativo con relativa chiusura della stessa Lomax. Naturalmente, il problema dell’impatto sonoro che la Lomax ha sul quartiere, è una questione che ci siamo sempre posti con grande cura.
Ma per tutelare tale aspetto, non esistono misurazioni e perizie fonometriche da fare appositamente una volta l’anno?
Esatto, e noi non abbiamo mai mancato di farla, puntualmente. Quest’anno, però,  abbiamo avuto un leggero ritardo, dovuto ad un furto che abbiamo subito e che ci ha privato di una parte dell’amplificazione. Dato che le misurazioni fonometriche precedenti sono relative al vecchio impianto, si rende necessario aggiornarle, cosa che faremo ma che, tuttavia, non è la causa della situazione attuale. La Lomax è una struttura a norma su tutti gli aspetti dovuti ad un posto aperto al pubblico, fermo restando che non siamo aperti a tutti, ma, in quanto Associazione Culturale, l’accesso è riservato ai soci che, nel nostro caso, sono più di duemila. Abbiamo, dunque, un pubblico piuttosto numeroso, ma questo non fa di noi una discoteca o un divertimentificio, né un normale pub. Noi ci occupiamo di teatro e di musica. A quanto pare il Comune di Catania non è contento che ci sia questo genere di attività e fa di tutto per sabotarle, attraverso normative folli e scriteriate che ci mettono in gravi difficoltà anziché motivarci nel nostro lavoro, atto a promuovere l’arte.
Cosa intendete fare?
Stasera rimarremo comunque aperti, anche senza emissioni sonore, nonostante l’obbligo di annullare il concerto, a raccogliere le testimonianze di tutti su quello che è o non è il contributo della Lomax a Catania e se la Lomax possa costituire un problema per la quiete pubblica, oppure no. Ci impegneremo anche ad aprire un’assemblea con il quartiere, già lunedì, per trovare un livello di sostenibilità che salvaguardi il diritto di tutti alla pace e alla serenità nella zona e per continuare la nostra attività musicale. Purtroppo, temo dovremmo ridurre le date dei nostri concerti, magari limitarci all’acustico, al folk, ed evitare, per ora, i concerti più “rock”. Ma la Lomax non è solo concerti. E’ soprattutto un cantiere in cui vengono prodotti spettacoli teatrali, dove vengono provate e registrate opere musicali e si fanno corsi e workshop. Ha tutta una sua vita culturale, per la quale intendiamo lottare. Ed è proprio per questo che annulliamo il concerto di stasera. Per evitare anche il minimo rischio che possa compromettere la struttura, mettendo fine a tutta quella serie di attività che ci contraddistinguono nel sociale.
Da quanto esiste la Lomax?
Quest’anno festeggerà il suo decimo compleanno, ma nella sede attuale del Cortile Archirotti, siamo all’attivo da oltre sei anni, ai confini di un quartiere popolare del centro storico di Catania, notoriamente problematico come San Cristoforo.
Vorrei chiedervi proprio di questa collocazione topografica. Voi vi trovate in un quartiere di non facile convivenza e probabilmente quello che sta succedendo oggi ne è un degno esempio. Vi trovate tra via Plebiscito, quartiere San Cristoforo, a due passi dal Fortino: tre luoghi conosciuti come cardine della criminalità catanese. Come vi siete trovati in questi anni?
Premesso che l’Associazione vive di una molteplicità di soggetti, quello che io posso dirti è che da quando la Lomax ha aperto qui, il suo impatto si è subito manifestato in maniera estremamente positiva. La Lomax ha, da subito, instaurato un ottimo rapporto con un contesto, come hai sottolineato, complicato da un punto di vista sociale e culturale. Una zona, potremmo dire, di degrado sia culturale che ambientale, anche se negli ultimi anni abbiamo assistito a sostanziali miglioramenti e prese di coscienza. Ci sono case che vengono ristrutturate, c’è una risposta positiva da parte del vicinato, e c’è la Lomax. E qui c’è anche un sacco di gente che ci vuol bene e che apprezza quello che facciamo. C’è anche una nuova generazione di giovani che viene qui perché gradisce le nostre attività culturali. Naturalmente c’è anche chi non la vive bene, chi è turbato dalle nostre “emissioni sonore”, che poi consistono prettamente nella realizzazione di concerti. I nostri eventi musicali, però, terminano, come tutti sanno, rigorosamente entro la mezzanotte, in base ad accordi già presi in precedenza col quartiere, perché siamo, da sempre, molto attenti a una serie di soggettività che  sono qui da prima di noi e che abbiamo sempre rispettato. La Lomax è ben cosciente di dover affrontare e risolvere il problema dell’insonorizzazione del tetto, l’ultima parte rimasta da insonorizzare, nonché la più costosa. Vista la necessità impellente di affrontare questa spesa, lanceremo prossimamente una serie di iniziative volte a finanziarla, sperando possa essere una grande campagna condivisa da tutta la città, in modo da essere a norma anche con le più folli normative acustiche comunali.
Potremmo forse dire che la Lomax, nella sua lotta contro il degrado, tenta di contribuire ad educare una generazione che sarebbe altrimenti del tutto abbandonata?
Io non penso che qui dilaghi l’ignoranza. Penso che siano culture diverse. Sicuramente l’integrazione non è facile, richiede un duro lavoro. Lavoro che la Lomax fa da sei anni, pur essendo abbandonata a se stessa. Non c’è supporto da parte di alcun ente istituzionale e facciamo una grandissima fatica anche a ricevere quel minimo di contributo strutturale che potrebbe arrivare dagli enti locali, nonostante ci sia sempre stato uno sforzo costante, fin dall’inizio, per piazzarci nel campo della legalità e della cultura. La Lomax costituisce un’oasi in questi due ambiti, in una realtà, diciamolo, ai margini della rinascita culturale di Catania. La nostra è un po’ una missione; noi, perlomeno, la viviamo come tale. Abbiamo un ottimo rapporto con i bambini del quartiere, che stanno crescendo con noi, in mezzo al teatro e alla musica. Infatti, teniamo con regolarità laboratori teatrali e attività varie con bambini e ragazzi dagli otto ai quindici anni, del tutto gratuiti, nell’ambito del progetto “Lomax Sociale”. Garantiamo l’ingresso libero ai concerti e agli spettacoli teatrali ai residenti del quartiere che ci ospita. Inoltre, cerchiamo di rappresentare un’alternativa “viva”, cosa non facile in mezzo ai bivi quotidiani che i ragazzi si trovano davanti. Se la malavita offre lavoro e la vita legale non ne offre… è chiaro che la scelta è difficile. La Lomax cerca di essere operativa anche su questo campo. Ma opporti alla totale assurdità di un singolo o di pochissimi vicini che, ripetutamente e insistentemente, chiamano la polizia per segnalare violazioni che noi nemmeno compiamo… ti rendi conto che è arduo dover sopportare anche questo.
Perché credete che lo facciano?
Mah, penso sia semplicemente per fastidio, per ingerenza culturale che fa loro pensare “ma poi chista cchi è, musica? Iè scrusciu! Chiddi bum bum bum, chi è ‘sta cosa, com’è ca nun chiamati i cantanti, chiddi bboni?”. Ma noi, purtroppo, facciamo tutt’altro, seppur siamo aperti a tutti i generi, eh! Infatti, abbiamo in cantiere per il futuro qualcosa di molto particolare, che coinvolgerà una band inglese featuring una celeberrima icona del “rock demenziale dialettale” catanese… ma questa è un’anteprima che preferiamo non condividere, per ora.
La cosa importante è invitare tutti coloro che si sentono coinvolti da questa vicenda, ad intervenire, STASERA. A dire la loro e sostenerci nella nostra contestazione ad un cavillo burocratico tanto ingiusto quanto dannoso.
Vi aspettiamo per registrare le voci di chi a Catania non intende sottomettersi all’impoverimento dilagante collettivo, ma vuole arricchire e rendere sempre più varia e composita la realtà cittadina.
Lunaspina

Proofreading e Autrice Aspirante giornalista & scrittrice con la passione per il canto. Specializzata in recensioni musicali, cinematografiche, teatrali e di eventi culturali ed artistici in genere. Nomade per vocazione, eclettica di natura, polemica per indole, è in procinto di terminare gli studi in lettere moderne. Ha già pubblicato un libro (L'Iperuranio di Lunaspina) ed agogna ad una buona specialistica in giornalismo per il suo futuro. Conscia dei Dr. Jekyll & Mr. Hide che albergano nella mente di ogni essere umano, è attualmente impegnata ad affrontare le sue sfaccettate contraddizioni, fronteggiando a spada tratta le sue molteplici personalità con rispettivi alter ego, avvalendosi della compagnia delle sue amate bambine Saffo e Raja, rispettivamente cane e gatto, circondata dall'affetto dei suoi libri e del buon cibo.

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Lunaspina

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