Oggi è l’8 marzo, conosci la storia di questo giorno? Credi sia un’altra trovata consumistica come Halloween o San Valentino?
Molti diranno che l’8 Marzo è un giorno triste, perché nel 1908 centinaia di donne morirono in un incendio nella fabbrica Cotton di New York. Mi dispiace contraddire chi alimenta il fantasioso mito delle operaie sottomesse e arse vive, ma non ci fu nessun incendio.
L’8 marzo si celebra la festa della donna perché nel 1917 le donne di San Pietroburgo guidarono una manifestazione contro la guerra. L’8 marzo del 1917 passò alla storia come l’inizio della “Rivoluzione russa di febbraio”.
Nel 1921, anno della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, viene istituita la “Giornata internazionale dell’operaia” poi “Giornata della donna”.
In Italia la festa si celebrò per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista Italiano. In quei giorni fu fondato il periodico “Compagna”, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
Nel 1946 l’8 Marzo fu veramente celebrato in tutta Italia e vide per la prima volta la comparsa del suo simbolo: la mimosa. Questo fiore, che sboccia proprio ai primi di Marzo, fu scelto da tre madri della costituzione italiana: Teresa Mattei, Rita Montagna e Teresa Noce. Donne, nessun lutto e nessuna festa consumistica. Godetevi la vostra giornata, magari non scadendo nello spogliarello o nell’uscita tra “oche”. L’8 marzo è una conquista.
Noi di Liveunict abbiamo pensato di intervistare due donne molto attive in questo contesto, la professoressa Graziella Priulla e Maria Grasso, presidente dell’associazione della provincia degli Erei “Donne insieme – Sandra Crescimanno”.