“Quello che ricorderemo di un Festival tutto sommato ben fatto!”
Baci, abbracci, fiori, lacrime e sorrisi: anche quest’anno il Festival di Sanremo è finito!
Cosa ricorderemo di quest’edizione del Festival? Ecco i quindici momenti “indimendicabili”:
- I fischi a Crozza
- Gli Elio e le storie tese vestiti da chierichetti (e non solo)
- Rocco Siffredi vestito
- La farfalla più grande del mondo
- Pippo Baudo invecchiato
- Stefano Bollani e Papaveri e Papere
- La statua di Mike
- Amos e Andrea Bocelli
- Totò Cutugno e L’armata Rossa
- Le imitazioni di Fabio Fazio
- Neri Marcorè/ Alberto Angela
- La giacca di Modugno indossata da Beppe Fiorello
- La pubblicità con la Tatangelo e il suo inedito (che è sempre nello stesso stile)
- La Scala dell’Ariston
- Il sindaco orgoglioso delle composizioni floreali (come sempre)
Ricordiamo che questo è il Festival della Canzone!
Il festival è stato additato da “qualcuno” come spettacolo antidemocratico, perché anche se si sa che la Littizzetto non ce l’ha con nessuno, ma con tutti, “Qualcuno” ha paura. L’imitazione di Berlusconi fatta da Crozza viene contestata dal pubblico, ma come mai quella di Ingroia no? E perché Cutugno canta Volare con il coro dell’Armata Rossa? Sarà un festival organizzato da “autori rossi”? MISTERO.
Pippo Baudo (particolarmente invecchiato)
L’edizione 2013 della kermesse di Raiuno, ha visto sul palco la contemporaneità e non la perfezione, l’eleganza e “i giusti modi”. Con dei presentatori tutt’altro che Sanremesi e poche ovvietà, la 63esima edizione è sembrata un po’ il Concertone del Primo Maggio. Il “padre” della kermesse, Pippo Baudo, loda la conduzione Fazio-Littizzetto, che con la simpatia, la satira e le gaffe, sono riusciti a ringiovanire uno spettacolo che ogni anno tende ad essere “peggiore” e “scontato”.
Cosa critichiamo di Sanremo? La poca visibilità data ai giovani cantanti, tra i quali vince Antonio Maggio con la sua Mi piacerebbe sapere.