Al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura è stato organizzato un laboratorio interdipartimentale dal titolo “I Paesaggi delle Mafie”.
A conclusione di tale, giovedì 9 novembre si è svolta nell’aula magna Oliveri del DICAR una conferenza che – organizzata dal dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura in collaborazione con il dipartimento di Scienze della Formazione ed il Centro interdipartimentale di ricerca per il Community University Engagement (CUrE) – ha visto la partecipazione di numerosi ospiti tra cui rappresentanti di Libera, Punto Luce, Rotaract e di altre realtà come il Tribunale per i Minorenni di Catania.
L’incontro, che ha così portato il laboratorio alla sua quarta edizione, è stato occasione di meeting e quindi scambio al fine di trattare argomenti fortemente attuali come l’antimafia attiva, la cura di territorio e ambiente, il rapporto che intercorre tra un paesaggio piacevole ed una società sana.
La prof.ssa Bianca Lombardo, delegata del Rettore alla Didattica, ha esordito riconoscendo l’importanza del progetto e sottolineando che la comunicazione interdipartimentale e quindi la partecipazione attiva di tutto l’ateneo è di grande importanza e va quindi incoraggiato.
La conferenza ha però voluto vedere il suo momento centrale gestito da Whole – urban renewal, neo-associazione interamente formata da studenti del DICAR creatasi in occasione del laboratorio sui paesaggi delle mafie svoltosi insieme agli studenti del DISFOR nell’anno 2016/2017. I ragazzi, che hanno colto l’occasione per presentare ufficialmente al dipartimento e agli ospiti la nuova associazione, hanno presentato – anche attraverso un video particolarmente piacevole – il loro lavoro “Ortinsieme”, svolto nello scorso laboratorio con l’aiuto di Punto Luce ed il supporto finanziario di Rotaract, il quale si è posto l’obiettivo di iniziare la riqualificazione del quartiere di San Giovanni Galermo per dimostrare come attraverso la riqualificazione di un territorio le comunità possano rinascere. L’associazione si pone obiettivi ambiziosi ma realizzabili, ed intende soprattutto continuare un tipo di percorso che favorisca lo sviluppo urbanistico e sociale della città di Catania.
A fine presentazione sono stati molti i commenti favorevoli ricevuti dalla dott.ssa Maria Francesca Pricoco, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, dal prof. Filippo Gravagno e dalla prof.ssa Roberta Piazza per il lavoro svolto, ed in particolare si è sottolineato il bisogno di collaborazione e rinnovo della didattica da parte dell’ateneo ed il progresso dell’antimafia attiva che vede lavorare insieme realtà come società civile, istituzioni ed università.
La conferenza ha mandato un messaggio chiaro soprattutto a studenti e docenti della nostra università, ed è un messaggio di incoraggiamento, di spinta a scommettersi e lavorare nel concreto per fare della città che abitiamo un luogo di aggregazione e di stimolo per individui appartenenti a qualsiasi ambiente e di qualsiasi estrazione sociale, con l’auspicio di continuare in questa direzione ed ottenere sempre più successi.
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