In Copertina Università di Catania

Cinque consigli per avere successo all’università

Cinque tra i più ricchi e potenti uomini dell’Occidente hanno reso note alcune strategie mentali per riuscire ad avere successo nella vita. Perché non provare, dunque, ad applicare questi consigli anche ai propri studi universitari? Tentar non nuoce.

Si sa, lo studente universitario è sempre alla disperata ricerca di consigli e strategie valide che possano aiutarlo a trasformare la propria disastrosa vita all’università in un successo su tutti i campi. Certo, è sempre più facile a dirlo che a farlo, e promesse, programmi e buoni propositi, persino quelli più ispirati e professati, alle volte sono davvero difficili da mantenere. Perché non provare ad ascoltare e mettere in pratica i suggerimenti di alcuni degli uomini più realizzati e di successo del mondo? Da Mark Zuckemberg, Warren Buffet, Jenny Blake, Richard Branson e Bill Gates arrivano alcuni pareri per riuscire a realizzarsi nella vita, e perché no, anche quella universitaria.

Non abbiate fretta – A detta del miliardario creatore della compagnia aerea Virgin, Richard Branson, avere troppa fretta di raggiungere un obiettivo sarebbe la ricetta sicura per un inevitabile disastro. “Se c’è una cosa che ho imparato nella vita, è non avere mai fretta”, ha affermato tempo fa l’imprenditore, parlando dei metodi più efficaci per ottenere ciò che si vuole. Non abbiate troppa fretta, dunque, di concludere velocemente il vostro percorso universitario per ottenere in minor tempo previsto il benedetto e agognato “pezzo di carta”. Ciò non significa certo cullarsi sugli allori o lasciar trascorrere la propria intera esistenza tra i corridori e i banchi all’università, bensì accettare semplicemente l’idea che ogni studente necessita di tempi di apprendimento del tutto personali. Non disperatevi, quindi, se questo o quel collega riesce a superare gli esami in breve tempo o si trova già prossimo alla laurea, mentre voi vi affaticate ancora dietro dispense e prove in itinere. Anche il vostro momento arriverà, pensate solo a godervi quest’esperienza universitaria e preoccupatevi soltanto di dare sempre il meglio di voi.

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Non studiate solo per ottenere un lavoro sicuro – L’ha dichiarato recentemente anche Papa Francesco, ricevendo anche più di un’obiezione: non bisogna studiare semplicemente per ottenere un lavoro ben remunerato e prestigio sociale. In effetti molti potrebbero sindacare, e a ragione, che non si sopravvive certamente di aria e che un impiego sicuro e che permetta di pagare le bollette serve proprio a tutti. È tutto vero, purché non ci si avvalga di questa giustificazione per impedirsi di studiare ciò che ci piace e fare ciò che ci fa stare bene. In fin dei conti, infatti, c’è tutta una vita davanti per preoccuparsi di spese, stipendi, scadenze e via dicendo, e bisognerebbe approfittare di questo momento per imparare, cimentarsi e studiare quello che si ama. “È necessario preoccuparsi innanzitutto di quello che ci fa stare bene”, sostiene anche Warren Buffett, azionista di talento e tra gli uomini più ricchi del mondo.

Smettete di aspettare il voto perfetto – Si tratta di un’inutile e avvilente perdita di tempo, che potrebbe finire per rallentare notevolmente il vostro percorso e demotivarvi del tutto. Un voto non stabilisce affatto il vostro valore e può dipendere da un’infinità di differenti motivi: ansia da esame, studio approssimato, umore del professore durante l’interrogazione. Non aspettate, quindi, che giunga il voto perfetto, potreste rischiare di ripetere più e più volte lo stesso esame senza successo; non rinunciate a una valutazione dignitosa, a meno che non siate proprio sicuri di poter ottenere un risultato migliore. Potreste inciampare in un effetto boomerang senza fine, per usare le parole di Jenny Blake, ex coach di Google. Dopotutto la perfezione non esiste e la media universitaria può essere rovinata anche da un solo voto basso.

Non arrendetevi mai – Se a dirlo è Mark Zuckemberg, l’uomo che dalla camera del suo campus universitario creò il più popolato social network dei nostri tempi, forse bisognerebbe crederci. Non è sempre detto, effettivamente, che le cose vadano da subito come ci aspettiamo, alle volte bisogna soltanto aspettare e continuare a lottare per ciò a cui si crede, senza perdere le speranze. Poco importa che siate fuoricorso da uno o già da tre anni, se credete fermamente di voler raggiungere l’obiettivo, non mollate e mettete tutti voi stessi per conquistare la meta. Non abbiate, inoltre, paura di chiedere aiuto, “la maggior parte delle persone non ottiene ciò che desidera perché non chiede mai”, ha affermato ancora il fondatore di Facebook. Sperateci fino in fondo, dunque, e non temete a farvi aiutare in caso di necessità.

Scegliete con cura le vostre relazioni – Né è assolutamente convinto Bill Gates, il quale consiglia di circondarsi “di persone che siano in grado di stimolarvi, di insegnavi qualcosa e di far emergere il meglio di voi”. Perché non sfruttare questa dritta anche all’università? Scegliete i vostri colleghi con accuratezza e strategia, state alla larga da quelle persone che senza il minimo senso di colpa rimandano gli esami sempre alla sessione successiva, quelli che disertano sistematicamente le lezioni, fornendovi sempre la giusta scusa per la vostra pigrizia e inoperosità. Preferite dei colleghi assennati, che magari vi passino le risposte durante le prove scritte o i riassunti e le mappe concettuali fatti a regola d’arte, risparmiandovi la metà della fatica. Ovviamente si scherza, ma è assolutamente fondamentale circondarsi delle persone giuste che riescano a far uscire il meglio di voi, siano esse pigrone o operose, purché rendano il vostro percorso unico e indimenticabile.

A proposito dell'autore

Debora Guglielmino

Classe '94, la passione per l'informazione e il giornalismo mi accompagna sin da quando ero ancora una ragazzina. Studentessa di Scienze della Comunicazione, amo la lettura e le atmosfere patinate ed eleganti tratteggiate nei romanzi della Austen. Appassionata e ambiziosa, sogno di poter un giorno conoscere il mondo e di raccontarlo attraverso una penna e un taccuino.