Bufera nelle università italiane per l’operazione “Chiamata alle Armi”, che ha portato all’arresto di 7 docenti universitari per concorsi truccati. In totale sono circa 59 i protagonisti delle indagini.
Sette docenti universitari italiani sono stati arrestati con l’accusa di corruzione. Sarebbero responsabili infatti di aver truccato i concorsi per accedere alle cattedre di diritto tributario. Si trovano agli arresti domiciliari Fabrizio Amatucci, docente alla Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla dell’Università di Cassino, Adriano di Pietro dell’Università di Bologna, Alessandro Giovannini dell’Università di Siena, Valerio Ficari dell’Università di Roma 2, Giuseppe Zizzo dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Guglielmo Fransoni dell’Università di Foggia.
Tra gli indagati ci sono anche docenti siciliani: Francesco Randazzo, ordinario di Diritto tributario presso l’Università di Catania; Andrea Colli Vignarelli, ordinario di Scienze politiche all’Università di Messina; Alessandro Filippo Cimino, associato di Diritto tributario all’Università Kore di Enna. Ma anche tre docenti palermitani: Daniela Mazzagreco, associato di Giurisprudenza; Maria Concetta Parlato, ricercatrice in Scienze Politiche; Salvatore Sammartino, docente di Giurisprudenza.
Lo scandalo è scoppiato in seguito alla denuncia di un ricercatore, costretto a ritirarsi da un concorso per la cattedra di diritto tributario. Per saperne di più leggi Scandalo all’università: docenti indagati e arrestati per concorsi truccati.