Il passaggio dalla scuola superiore all’Università avviene in maniera piuttosto veloce. Non sempre alle matricole viene dato tempo per capire il nuovo contesto che si accingono a frequentare. Lo conosceranno con l’esperienza diretta; scontrandosi contro disagi, sorprese e difficoltà che la vita universitaria riserva. Ma esiste una carta che ogni studente universitario dovrebbe conoscere, già all’inizio della sua carriera. Così da affrontare in modo più cosciente il proprio percorso di studi.
L’articolo 34 della Costituzione italiana sancisce il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Eppure, a distanza di quasi 70 anni dalla sua emanazione, questo diritto espresso dalla Costituzione, non sempre viene realizzato. La provenienza socio- culturale, ma ancor di più i redditi bassi di tante famiglie italiane non permettono a chiunque di accedere alla preparazione universitaria. O se lo si riesce a fare, è il risultato di tanti sacrifici da parte delle famiglie. E ciò nonostante l’articolo 34 specifichi che “La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”. Per rendere a pieno questo diritto, bisogna lavorare tanto. E avere una buona dose di pazienza, specie dal momento che tutto il processo per l’ottenimento di certi diritti, è costellato da lunghe e spesso confuse trafile burocratiche.
Meglio quindi conoscere bene quali sono i propri diritti e doveri in quanto studenti universitari. Infatti solo la loro conoscenza può armare gli universitari degli strumenti adeguati per fronteggiare le mille peripezie che riserva la vita universitaria. A soccorrere gli studenti in questa “battaglia” c’è lo Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti universitari. L’organo garante degli articoli espressi al suo interno è il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, a cui ogni universitario può rivolgersi in merito alla corretta applicazione dello Statuto stesso.
Di seguito, riportiamo una sintesi degli argomenti affrontati all’interno dello Statuto.
- Principi e tutele fondamentali. Tra i punti salienti di questa parte, bisogna sottolineare “il diritto a percepire la borsa di studio nell’anno accademico di riferimento”. Nello stesso punto viene evidenziata l’opportunità di poter usufruire di alcuni benefici quali alloggi e vitto. In concreto, questi principi vengono realizzati attraverso l’istituzione delle Residenze e Mense Universitarie. Tra gli altri diritti vi è anche quello che garantisce il diritto allo studio per gli studenti disabili (funzione che nell’Università degli Studi di Catania viene svolta dal CInAP). Lo Statuto garantisce anche l’adeguata assistenza agli studenti stranieri o agli studenti che vogliono internazionalizzare la loro carriere universitaria. All’interno dell’Università degli Studi di Catania, ad occuparsi di questo aspetto è l’Ufficio per la Mobilità Internazionale (UMI). Tra i doveri? Mantenere decorosi e puliti gli spazi che l’Ateneo mette a disposizione degli studenti. Un argomento spesso in primo piano nella vita universitaria catanese, specie di quella che si svolge nel plesso dei Benedettini.
- Prove d’esame. Gli studenti hanno diritto a richiedere di essere esaminati dal docente titolare del corso, nonché di avere assicurata una “ragionevole programmazione del proprio carico di studi” attraverso una buona gestione del numero e della cadenza degli appelli. Questione sempre di grande attualità, specialmente per alcuni dipartimenti dell’Ateneo catanese. Tanti studenti, appartenenti a tanti corsi di laurea diversi, ma che non di rado, hanno alcuni insegnamenti in comune. Un altro diritto garantito dallo Statuto è quello di visionare materiale relativo a precedenti prove d’esame scritto. Il tutto senza sborsare neanche un centesimo.
- Servizi e qualità della didattica. Tra le cose interessanti da conoscere in questa parte c’è il diritto ad usufruire dei servizi informatici e bibliotecari, anche in orario notturno. Per garantire questa possibilità le università possono fare ricorso a studenti volontari, selezionati attraverso un apposito bando. A tal fine, l’Università degli Studi di Catania ogni anno bandisce un concorso rivolto agli studenti che vogliono svolgere collaborazioni part-time all’interno dell’università, ottenendo in cambio un corrispettivo economico.
- Libertà didattiche. Gli studenti universitari devono poter partecipare attivamente alla vita culturale dell’Ateneo di appartenenza. Per questo lo Statuto consente loro di promuovere attività culturali in maniera autonoma. Di più. Queste possono essere abilitate all’ottenimento di crediti formativi, dopo una valutazione da parte delle commissioni paritetiche per la didattica
- Doveri di contribuzione economica. Gli studenti hanno diritto a conoscere i meccanismi di calcolo che definiscono l’importo delle tasse da versare. D’altra parte, è dovere di ogni studente contribuire al sostegno economico della propria università, fatto salvo per chi ottiene una borsa di studio che limita o annulla il versamento di queste tasse.
- Governo dell’Università e rappresentanza studentesca. Tutti gli studenti godono dell’elettorato passivo e attivo. Essi esercitano il proprio diritto di rappresentanza nel Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nei Consigli di Facoltà e nei Consigli di Corsi di Laurea.
- Studenti a tempo parziale e lavoratori. A questa particolare categoria di studenti lo Statuto riserva dei diritti speciali, ma solo nel momento in cui il loro status sia verificato dagli uffici amministrativi competenti. Ad esempio, se le risorse dell’Ateneo lo permettono, agli studenti- lavoratori viene garantito “il diritto di usufruire delle attività formative in orari e secondo modalità adatte alle loro esigenze”
- Tirocinanti e studenti in stage. Ogni Ateneo si deve impegnare per far sì che l’esperienze dello stage e del tirocinio siano “attinenti alle finalità didattiche del Corso di Laurea”. L’Università degli Studi di Catania, rende disponibile un elenco degli Enti convenzionati attraverso il servizio del Centro di Orientamento e Formazione e Placement.
- Diritto alla mobilità. Le università devono rendere possibile il trasferimento da e verso altro ateneo. Inoltre, gli studenti hanno diritto ad avere convalidati i crediti maturati nel passaggio di corsi di laurea uguali o affini. Stesso discorso vale per gli studenti che hanno superato delle materie durante l’esperienza dell’Erasmus.
- Dottorandi di ricerca. Questa particolare tipologia di studenti viene protetta dallo Statuto con diritti a loro riservati. Tra questi: il diritto all’assegnazione di un tutor, alla rappresentanza negli organi centrali di Ateneo, quello di poter usufruire di sospensione per malattia, maternità o lavoro e infine quello di poter richiedere un breve rinvio dell’esame finale di dottorato.
- Disposizioni finali. Costituisce la parte conclusiva dello Statuto. Importante notare come venga specificato che tutti i diritti e doveri annoverati debbano essere recepiti nei Regolamenti di Ateneo di ogni università italiana. Inoltre, viene evidenziato che lo Statuto può essere difeso da un Difensore Civico, cui funzioni e modalità di intervento devono essere regolate da un testo redatto dall’Ateneo che voglia avvalersi di tale figura.
Di fatto lo Statuto dei diritti e doveri degli studenti universitari riporta quali sono i diritti e doveri degli studenti universitari. Le modalità e i mezzi attraverso cui questi vengono garantiti vengono di volta in volta specificati dai Regolamenti di Ateneo o da appositi atti ministeriali.