Categorie: Tecnologia e Social

Pokémon go mania: zone di caccia e punti di interesse nei capoluoghi siciliani

Non sappiamo se la cosa vi farà piacere oppure no, ma anche in Sicilia la Pokémon mania è definitivamente scoppiata. Anzi, per essere più precisi, è ri-scoppiata. Quello dei Pokémon è, infatti, un franchise tutt’altro che nuovo; nato nel 1996, ha raggiunto i suoi picchi nei primi anni 2000, un periodo in cui i videogiochi Pokémon per le console portatili targate Nintendo erano la passione collettiva di bambini e teenager, grazie anche ad una serie anime particolarmente fortunata.

Con la nuova app Pokémon go, i mostri tascabili sono tornati di moda, arrivando ad evolversi, nel giro di pochi giorni, in un fenomeno di costume di portata mondiale.  E noi siciliani non ci teniamo di certo fuori dai giochi. Le strade di Palermo, Catania e Messina sono già state invase da numerosissimi tra ragazzini, giovani e meno giovani che, telefono alla mano, vanno a spasso per la città a tutte le ore del giorno e della notte in pieno assetto da cattura. Internet, come sempre, funge da amplificatore di determinati fenomeni, consentendo agli allenatori di Pokémon sparsi per i vari centri abitati di aggregarsi, discutere e scambiarsi informazioni. Quelli che erano partiti come masse di giocatori in giro in solitaria hanno, dunque, trovato un’identità comune per mezzo dei social dove, come potete verificare voi stessi, praticamente ogni città rilevante, seguita rapidamente anche dai piccoli centri e dalle frazioni,  ha istituito su facebook pagine e gruppi dedicati a Pokèmon go.

Anche su whatsapp e telegram i gruppi relativi al gioco proliferano velocemente e rappresentano un mezzo di comunicazione fondamentale per i giocatori, dato che la peculiarità di Pokémon go è che i mostriciattoli possono essere trovati praticamente ovunque, ma sono più concentrati in zone specifiche, ne appaiono tipologie diverse a seconda che sia giorno o notte ed alcuni sono estremamente difficili da trovare senza ricevere aiuti esterni.

Sono, quindi, gli stessi giocatori a creare mappe e guide personalizzate. Accade a Palermo,  dove le zone prolifiche di Pokémon sono, come insegnano i vecchi giochi per Game Boy, le zone ricche di verde: parliamo, quindi, dell’ampia area verde del Foro Italico, del parco de La Favorita, dell’Orto botanico e di Piazza Marina. Vi è poi la possibilità di catturare Pokémon e ammirare le bellezze cittadine recandosi presso piazza Castelnuovo,  i Quattro Canti e via Belmonte. Infine, si possono effettuare un bel po’ di catture anche passeggiando per il centro commerciale Forum o prendendo il sole nella frazione di Sferracavallo.

Chi abita a Catania avrà, invece, sicuramente notato come la villa Bellini sia tornata, improvvisamente, a popolarsi, come non accadeva da almeno vent’anni. Non si tratta, purtroppo, di un abile manovra dell’amministrazione comunale; semplicemente, il celebre giardino pubblico catanese è un’area ad elevata densità di Pokémon. Altre aree propizie per gli allenatori di pokémon sono anche i centri commerciali come Etnapolis e Porte di Catania, nonchè il Boschetto della playa e Piazza Teatro Massimo.

Il gruppo Pokémon Go di Messina, infine, segnala un’alta concentrazione di pokémon presso il centro, in piazza Antonello da Messina, piazza Europa e vicino il Municipio; caccia grossa anche in zona Fiera e a Milazzo.

Ma il gioco offre anche dell’altro . Oltre a girovagare per “acchiapparli tutti”, Pokémon go prevede anche la presenza di punti significativi, ossia i Pokéstop e le palestre. I primi sono aree dove è possibile trovare pokéball, uova ed altri oggetti che vi aiuteranno durante la vostra avventura. Anche in questo caso, i Pokéstop si trovano in corrispondenza di luoghi di interesse cittadini, e Palermo, ad esempio, ne ospita alcuni presso le fontane di Villa Giulia, Villa Trabia e del Giardino Inglese. Altri pokéstop possono essere trovati nuovamente all’interno di centri commerciali, come quelli sparsi nel catanese; sempre a Catania, anche la Cittadella Universitaria, la villa Bellini e la zona del Tribunale e Piazza Verga rappresentano punti nevralgici del gioco.

Le palestre, infine, sono punti di interesse specifici che possono essere conquistati o persi dalle squadre di allenatori. Si, perché Pokémon Go permette anche di formare dei team impegnati a lottare per conquistare o mantenere il possesso delle palestre. Questo perchè controllare una o più palestre garantirà, ovviamente, dei vantaggi per la crescita e il potenziamento dei propri Pokémon.

Per quanto riguarda Palermo, alcune palestre, come sempre disseminate per i luoghi di interesse cittadini, possono essere trovate presso il teatro Massimo e l’antico stabilimento di Mondello, nonchè all’Orto Botanico e nei pressi della statua di Via Libertà.

La città di Catania presenta anch’essa palestre disseminate in vari luoghi: è possibile scorgerne alcune nella già citata villa Bellini, ma anche in Via Etnea, in Via Monserrato, al Monastero dei Benedettini, nonchè al Lungomare e al Duomo.

Vi sarete sicuramente accorti che quasi tutti i luoghi indicati finora coincidono con i punti di riferimento delle rispettive città. Questo, ovviamente, non è un caso. Nello stabilire i suoi punti di interesse, infatti, la app si affida a Google mappe che, insieme alla cosiddetta realtà aumentata, che raccoglie e trasmette informazioni provenienti da internet, dalla tecnologia GPS e dalla fotocamera, tutti strumenti integrati negli smartphone  moderni, ha permesso di trasportare nella vita di tutti i giorni lo stesso concept dei giochi per console portatili Nintendo, basato, appunto, sullo girovagare attraverso un mondo virtuale cacciando i Pokémon e sfidando altri allenatori (il combattimento tra allenatori e lo scambio sarà introdotto molto presto) e sconfiggendo i capi-palestra disseminati lungo la strada.

Ecco perché, che si ami o si odi Pokémon Go, non si può non dare atto alla Nintendo che il gioco, oltre ad essere un’ottima scusa per fare attività fisica, se vissuto con criterio e attenzione, rappresenta anche un modo alternativo di vivere la propria città, facendo nuove scoperte nei nostri centri urbani e rivalutando aree di interesse culturale in stato di semi o totale abbandono, una potenzialità già individuata da varie associazioni che hanno colto l’occasione al volo. Esso può essere, inoltre, anche un’ottima opportunità di attirare clienti nella propria attività commerciale, segnalando la presenza di pokémon e pokéstop adiacenti, o facendo uso dei “moduli esca”, oggetti del gioco che permettono di aumentare la concentrazione di pokémon nell’area intorno al pokéstop per mezz’ora, richiamando, di conseguenza, gli allenatori.

Daniele Di Stefano

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