Ripetere non aiuta a memorizzare, ma anzi è una strategia fallimentare. A spiegarlo sono due psicologi, Henry Roediger e Mark McDaniel, che sulla rivista “Learning and Memory” hanno esposto i limiti di questa tecnica di studio utilizzata dalla maggior parte degli studenti.
Da quando abbiano iniziato il percorso educativo, dalla scuola materna all’università, l’unico vero e grande problema è stato quello di memorizzare il più possibile per cercare di essere pronti a un’eventuale verifica o esame. L’insegnamento che accomuna tutti i gradi dell’istruzione è sempre quello: ripetere. Un metodo che apparentemente sembra veloce ed efficace, ma in realtà è una strategia fallimentare.
Infatti, stando a uno studio portato avanti dagli psicologi Henry Roediger e Mark McDaniel e pubblicato sulla rivista “Learning and Memory”, la mera ripetizione potrebbe interferire con le capacità di memoria creando difficoltà nell’apprendere nuove informazioni su quello stesso argomento. “Ripetere può dare la sensazione di aver imparato qualcosa, dandoti la sensazione di aver capito tutto quando in realtà hai delle lacune” – spiegano i due psicologi.
Ciò che gli studenti di tutto il mondo ricercano è lo studio veloce, facile ed efficace, ma come ottenerlo? Ovviamente studiare velocemente significa innanzitutto aumentare la qualità delle poche ore che si trascorrono sui libri. Leggere un capitolo in maniera svogliata, accompagnandolo alla lettura di messaggi su Facebook, WhatsApp, Twitter e simili, non permette di ottenere la concentrazione massima. Ripetere meccanicamente con la stessa voglia che ha Homer Simpson nel bere una birra analcolica non fa riflettere su ciò che si sta studiando. Evidenziare “tinteggiando” l’intero paragrafo con i colori fluo è banale e può provocare solo un’emicrania di colori.
Studiare bene e velocemente richiede impegno. Di seguito vi riportiamo alcuni dei metodi che aiutano ad ottenere il minino sforzo con il massimo risultato.
USA LA PRE-LETTURA
Se gli esami universitari prevedono tomi da 500, 800 o addirittura 1.000 pagine, riuscire a raddoppiare o triplicare la velocità di lettura consentirebbe di risparmiare parecchie ore di studio.
Poniti poi queste 2 semplici domande:
USA IL “METODO DEI LOCI”
È un metodo molto antico ed è il padre delle tecniche di memoria. Consiste nell’inserire gli oggetti in ordine sequenziale in un mondo ‘immaginario’. Ad esempio, se vuoi memorizzare la parola “Moto”, “Neve”, “Cane”, tutte insieme, cerca di costruire un’immagine mentale in cui ci siano tutte e tre. Per frasi o parole più complicate, puoi creare una serie di collegamenti tra loro, immaginando cosa possa unire i tuoi soggetti.
RIPETI A INTERVALLI
Ripetere non fa male. È meglio dire che non sempre è efficace. “La cosa migliore sarebbe dare il giusto spazio alla ripetizione, fare delle pause che possono durare da un’ora a una settimana”, spiegano gli psicologi. “Continuare a chiedere a te stesso di ricordare alla perfezione una determinata cosa stressa la tua mente, non apporta nulla di più. Quello che può fare bene, invece, è ripetere a intervalli regolari di tempo“. Ma quale sarebbe l’arco di tempo più giusto? Tutto dipende dagli impegni. Possiamo ripetere dopo un’ora dal momento in cui abbiamo letto il materiale, poi ancora dopo essere andati in palestra, poi ripassare dopo tre giorni o una settimana.
COLLEGA I PUNTI e USA MAPPE CONCETTUALI
Il segreto per memorizzare? Capire. In uno studio pubblicato sul Journal of Cognitive Neuroscience, i ricercatori hanno osservato che gli studenti al secondo anno di biologia acquisiscono meglio informazioni nuove perché possono riferirsi a qualcosa che hanno già studiato, al bagaglio di conoscenze del primo anno: “Se non sai immediatamente la risposta, puoi provare a ‘ripescare’ qualcosa che hai imparato in passato su quel determinato argomento. Questo ti aiuta a trovare la risposta giusta“, affermano i ricercatori. Basta, insomma, collegare i punti della nostra memoria.
“NON HAI VERAMENTE CAPITO QUALCOSA FINO A QUANDO NON SEI IN GRADO DI SPIEGARLO A TUA NONNA” A. Einstein.
Per apprendere (e memorizzare) un concetto devi essere in grado di rielaborarlo a parole tue. L’idea di fondo è quella di riuscire a ridurre un concetto complesso ai suoi minimi termini, comprendere insomma quali sono gli ingredienti essenziali e come interagiscono tra loro: questo vale per una formula di chimica, come per un teorema di matematica, per un principio giuridico, come per un concetto medico. Per applicare nella pratica la regola, ti consigliamo di utilizzare le similitudini.
Per uno studio efficace, basta seguire piccole semplici regole. Studiare potrebbe richiedere meno sforzo e maggiore vantaggio.
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