Chi è nato negli anni ’90 sicuramente ha vissuto l’emozione dello squillo al cellulare che celava dietro quella suoneria monofonica chissà quali pensieri. Lo si utilizzava per far capire al destinatario che lo stavamo pensando, che volevamo augurargli la buona notte, il buon giorno. Insomma, lo squillo era privo di parole e carico di sentimenti. In seguito, si è ampliato l’uso