Ben 100 presidenti di seggio, sui 300 presenti nel comune catanese, hanno deciso di ritirarsi prima e durante lo spoglio elettorale, che porterà all’elezione del nuovo governatore siciliano e dei 70 deputati che andranno a comporre l’ARS.
Si era già vociferato stamane di un netto rallentamento dello spoglio all’interno dei seggi catanesi ma, come confermato nelle principali reti televisive nazionali, con TG1 e TG5 in prima battuta, i presidenti hanno rinunciato alla carica nelle sezioni d’appartenenza sin da sabato. Il Comune di Catania, come legge, si è ritrovata a dover sostituire d’ufficio un terzo delle cariche, andando a pescare anche tra gente priva di esperienza causando di riflesso dei drastici rallentamenti, che si ripercuotono anche nello spoglio odierno.
Il motivo, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe da ricondurre alla scarsa paga destinata a loro ed agli stessi scrutinatori e segretari: in particolare, infatti, per l’impegno di tre giorni verrà corrisposto loro un compenso pari a 155,92 euro, mentre gli scrutatori riceveranno 126,68 euro.
L’impegno, non indifferente, è iniziato sabato pomeriggio per la costituzione del seggio elettorale e la vidimazione delle schede elettorali gialle; domenica 5 novembre, invece, si è votato dalle ore 8 del mattino sino alle 22, con lo spoglio che, a causa della vecchia legge elettorale, è partito solo stamattina. Cifre ai limiti di legge quindi per presidenti e scrutatori, fermo restando che corrispettivi e impegno di lavoro si conoscevano ben prima della stessa accettazione dei singoli sorteggiati.