Vi ricordate i tanto chiacchierati video della show girl catanese Diletta Leotta? A distanza di oltre un anno la vicenda è tornata a balzare agli onori della cronaca, con un epilogo piuttosto curioso. Le immagini video a luci rosse che erano state hackerate dal profilo della bella siciliana, in realtà non appartenevano alla sua persona ma ad una sua sosia. Minorenne.
È questo quanto emerso dalla Polizia Postale sullo studio dei filmati hard divenuti virali nel web, con dei particolari ancora più curiosi; l’indagine condotta dalle forze dell’ordine, infatti, ha condotto a delle conclusioni singolari, con il caso che è stato risolto incrociando le denunce della Leotta e quelle di una mamma di una ragazza ligure, che hanno permesso di giungere alla verità.
La ragazza in questione, figlia di quest’ultima, all’epoca dei fatti era 17enne e quindi minorenne; una bravata che è costata cara a due studenti, rispettivamente di Chiavari e di Genova, che adesso sono accusati di divulgazione illecita di materiale pedopornografico.
Una vicenda grottesca, che ha posto fine alla questione e dato ragione alla show girl catanese di Sky Sport, che aveva dichiarato: “Ho dovuto spegnere il telefono per giorni. Ci tengo a specificare che solo cinque o sei foto mi appartenevano. Le altre, i video, gli audio che ho visto girare: tutti finti. Avevo inviato, forse, un paio di quelle fotografie. Non le vedevo da anni, di quelle foto che fai senza un senso e magari cancelli subito. Non le definirei nemmeno sexy, erano giocose, riguardandole mi sono anche un po’ vergognata. Mi sono resa conto che facevano parte di un mio archivio privato, non sono molto pratica di queste cose. Qualcuno deve averle cercate intenzionalmente forzando il mio profilo iCloud“.