Da Como alla Norvegia, la storia dell’ingegnera Arianna Moretti, assunta via email per realizzare un super ponte sospeso o galleggiante che permetterà di attraversare il mare.
Arianna Moretti è un’ingegnera originaria di Como, che si è trasferita nel 2013 in Norvegia perché assunta come responsabile di un progetto ambiziosissimo e all’avanguardia, che consiste nel trasformare la E39 in una vera autostrada. Il punto interessante è che si tratta di una struttura galleggiante che attraverserà il Bjornefjord. Infatti, per risalire i 1.100 chilometri della costa occidentale, i norvegesi sono costretti a prendere anche 7 traghetti. L’obiettivo del progetto è sostituire l’attuale sistema con un sistema di ponti dimezzando il tempo di percorrenza in macchina da 21 a 11 ore.
“Sono stata fortunata, in Italia progetti così avveniristici sono impensabili”, ha spiegato in un’intervista l’ingegnera 37enne, che dopo la laurea in ingegneria civile al Politecnico di Milano e l’esperienza decennale tra Italia e Spagna nella progettazione di ponti e interventi su edifici, quattro anni fa ha ricevuto la chiamata dell’amministrazione pubblica norvegese. Aveva inviato il curriculum per una posizione aperta sul portale del dipartimento dei Trasporti ed è stata richiamata due mesi dopo dal suo attuale capo il quale le ha comunicato che era stata assunta per l’impiego, ed è cosi che oggi Arianna Moretti risulta Senior engineer di strade pubbliche e ponti.
Non solo soddisfazioni professionali e lavorative per la giovane ingegnera, la quale è da poco diventata anche mamma. In merito alla maternità, Arianna afferma che “Per una mamma Italia e Norvegia non potrebbero essere più distanti. Qui la paternità è obbligatoria, per 10 settimane. Il datore di lavoro non trova svantaggi nell’assumere una donna. E la mia carriera non risente della maternità”. Essere mamma ed avere figli in Norvegia è considerato un valore aggiunto, non un freno alla carriera. Avere una famiglia è considerata una scelta positiva. Se la gente passa troppo tempo in ufficio, gli altri pensano che tu non sia in grado di concludere il lavoro nel tempo stabilito.
L’enorme divario che separa l’Italia e la Norvegia in ambito di infrastrutture è evidente, ma lo è altrettanto anche quello che esiste in merito al diritto del lavoro e alla parità tra uomo e donna. D’altronde, si sa che i Paesi del Nord Europa come la Norvegia sono all’avanguardia n materia di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, viene da chiedersi allora cosa è che manca all’Italia per vedere riconosciuta una parità reale tra uomo e donna nel mondo del lavoro?