Favorevoli o contrari alla pena di morte? La ricerca condotta dall’Osservatorio Generazione Proteo sugli studenti dal Nord al Sud Italia ha mostrato che i giovani si mostrano divisi perfettamente a metà sull’argomento.
L’indagine è stata eseguita attraverso 20mila questionari svolti dagli studenti d’età compresa tra i 17 e i 19 anni e i risultati sono chiari: il campione preso in esame è diviso a metà e il numero dei contrari alla pena di morte si discosta di poco da quello dei favorevoli. Accanto a questi dati sono stati pubblicati anche i risultati della parte del questionario riguardante anche altre tematiche: internet, lavoro, scuola, bullismo, alcool e uso di droghe.
Sono il 31,7% i favorevoli alla pena di morte contro i 35,8% che vi si oppongono. Il motivo dei favorevoli è legato ai casi di pedofilia e terrorismo, solo per citarne alcuni, che possono essere controllati con difficoltà. Il terrorismo inoltre è considerato da questi come un rischio che ormai appartiene alla vita e per molti non è un rischio che modifica la quotidianità.
Accanto a questi dati si collocano altri numeri che stilano dei profili ben chiari della nuova generazione e di seguito riportiamo alcuni dei numeri:
- Ruolo della scuola: è indice di crescita per il 40,8% degli intervistati, ma il 26,2% ritiene che si diventa persone colte anche viaggiando e conoscendo tradizioni e culture diverse.
- Social: il 33,9% degli intervistati è pienamente cosciente che i social possono creare dipendenza e disabituarli alla vita di tutti i giorni, come ha dimostrato il 29,1%. Inoltre al fenomeno social si collega anche l’eyeballing, ubriacamento attraverso l’assunzione di alcolici come collirio, provato dal 10% dei ragazzi presi come campione, mentre il 4,2% sostiene di essersi procurato delle ferite per poi pubblicarne le immagini sui social, nel 10,9% dei casi sono stati scattati selfie in situazioni estreme (il 17,9% in motorino).
- Cyberbullying: il 50,9% ne dichiara l’amico vittima, ma solo una piccola percentuale (15,7%) denuncia il caso. A dichiarare di esserne vittima il 18,9 % e il 14,3% di aver reagito. Per il 25,5% sono necessarie la scuola e la famiglia per contrastare il fenomeno, ma il 25,1% ritiene che siano necessarie forme di reazione più severe.
- Droghe: 8,4% sostiene di fare uso di droghe leggere;
- Alcool: il 46,7% dichiara di bere fino alla perdita del controllo. I motivi sono duplici, da una parte divertimento (49,1%) e dall’altra curiosità (30,6%).
- Lavoro: la disoccupazione preoccupa solo il 22,9%, mentre il 37,5% teme di non poter realizzare i propri sogni. Se il 29,7% dei giovani è disposto a compiere sacrifici il 45,1%, contro il 38%, è disposto a lasciare l’Italia.