Si estenderà sul territorio metropolitano il primo ecomuseo dedicato interamente all’ambiente acquatico, alla sua biodiversità e importanza per lo sviluppo della vita della provincia.
Valorizzare l’ambiente acquatico, studiarne la natura, esaltarne l’enorme importanza per ognuno dei territori della provincia etnea: sono questi i presupposti che stanno alla base della futura creazione dell’ecomuseo dell’acqua, ideato e voluto dal principale gestore idrico della provincia, Sidra, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Catania, la partecipazione di UniCT e la Sopraintendenza ai Beni Culturali.
Il progetto, il quale mira a ottenere la certificazione di ecomuseo, si pone come obiettivo primario la salvaguardia del paesaggio acquatico dell’Etna, senza, tuttavia, trascurare la valorizzazione e conservazione e divulgazione del panorama culturale a esso, inevitabilmente, legato. L’iniziativa, infatti, non si occuperà semplicemente di esaminare e studiare l’origine e la struttura fisica di questo fondamentale elemento, bensì saranno le tradizioni, le storie, i miti e il folklore i veri protagonisti del progetto. Senza acqua non sarebbe possibile la vita per l’uomo, e nei secoli proprio le sorgenti e le falde acquifere, le quali sgorgano e attraversano il suolo vulcanico, resero possibile lo sviluppo delle civiltà e delle società che, ancora oggi, abitano il territorio. Partendo proprio da questa semplice verità, si punterà a realizzare qualcosa di più complesso di una mera istituzione museale, coniugando al lavoro degli enti pubblici l’impegno dei cittadini con il proprio bagaglio di conoscenze e testimonianze dal passato.
L’ecomuseo sarà costituito non soltanto da uno spazio espositivo, ma anche da un sistema di percorsi situata all’interno dell’area del dissabbiatore della Sidra, nei pressi di Aci Catena, e dai diversi manufatti idrici dell’intero territorio; verranno realizzate alcune “botteghe di lavoro” didattiche. Il museo ricadrà, in tal modo, nei comuni di Aci Catena, Zafferana Etnea, Acireale, Valverde, Aci Bonaccorsi e Aci sant’Antonio. Le acque dell’Etna si dipanano, difatti, attraverso alcune località caratteristiche, quali il Vulcano, per l’appunto, la scogliera acese, la Timpa, le acque termali, i faraglioni di Acitrezza, le grotte di scorrimento lavico situate tra le Immacolatelle e Micio Conti di San Gregorio, senza dimenticare la particolare presenza di acque termali sulfuree note anche ai latini, i quali ne sfruttarono i benefici edificando le attuali terme di Santa Venera al Pozzo di Aci Catena.