Diego è catanese, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania, ha 25 anni abita a Roma perché è un diplomatico presso la Farnesina, ieri è stato a Londra per il lancio della lista Forbes di cui fa parte. Ai microfoni di LiveUnict, Diego ha raccontato la sua esperienza e la sua reazione dopo aver appreso di essere presente nella lista Forbes under 30, la rivista che ogni anno presenta 30 under 30 di successo.
Diego, dopo che ti sei laureato in Giurisprudenza a Catania, che percorso hai intrapreso per realizzare il tuo sogno?
“Mi sono laureato nel 2015 con una tesi in diritto internazionale, dopo un periodo di ricerca all’estero presso la Seton Hall University School of Law (Usa) e uno stage presso un’organizzazione internazionale, la International Idea all’Aja in Olanda. Prima dell’ingresso in diplomazia sono stato impegnato nel rappresentare i giovani in svariati processi multilaterali globali in ambito Nazioni Unite, Banca Mondiale, Consiglio D’Europa e Unione Europea. Durante gli anni universitari sono stato rappresentante degli studenti al Dipartimento di Giurisprudenza e membro del Nucleo di Valutazione dell’Università. A livello locale, nel 2013 ho fondato un movimento civico e nel 2014 insieme ad un gruppo di colleghi universitari ho registrato una ONG, Hub-Officine Giovanili, che ha permesso a dozzine di giovani catanesi di partecipare a progetti Erasmus+ per l’empowerment giovanile. Nel 2016, dopo un master in Diplomacy presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, ho vinto il concorso per l’ingresso in Carriera Diplomatica, divenendo a 25 anni il più giovane diplomatico italiano”.
Di cosa ti occupi attualmente?
“Vivo a Roma e mi occupo di Organizzazioni internazionali e processi globali nell’ambito della Cooperazione allo Sviluppo Multilaterale, questi primi mesi alla Farnesina sono stati estremamente intensi. Stiamo ancora svolgendo, parallelamente al lavoro negli uffici, un intenso corso di formazione gestito dall’Unità professionale del Ministero e della Scuola Nazionale dell’Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. D’altra parte, ho già svolto diverse missioni in Europa, Asia e Africa. È un onore incommensurabile rappresentare il mio Paese. Il concorso diplomatico indetto periodicamente dal MAECI è una grande opportunità per chiunque voglia servire il propria Paese nel mondo. Il Governo e la Farnesina sono molto impegnati nel garantire lo svolgimento periodico del concorso e questo è un segnale davvero molto importante per tutti i giovani capaci e volenterosi che ci sono in Italia. “
Cosa hai pensato della nomination su Forbes?
“È stata una notizia straordinaria e sorprendente. La lista Forbes Under 30 rappresenta un incubatore di giovani dal potenziale straordinario ed è un onore farne parte. Al lancio della lista a Londra ho conosciuto parte del gruppo, ci accomuna il fatto di essere ragazzi, provenienti da diversi contesti, che semplicemente non hanno smesso di credere al proprio sogno o al proprio obiettivo. Questo è il messaggio secondo me più importante: chiunque può farcela, davvero! L’obiettivo di Forbes Under30 non è tanto nella pubblicazione della lista quanto di mettere in rete queste conoscenze per creare idee, energie, network innovativi e positivi, in grado di bilanciare e cambiare le difficoltà del nostro tempo. Ad Aprile si svolgerà un summit in Israele dove i rappresentanti europei incontreranno i loro omologhi dalle liste Medio Oriente ed Africa e sarà un momento di incontro fondamentale che lancia anche un messaggio chiaro: bisogna costruire ponti per la risoluzione dei problemi comuni. Poi per me, da rappresentante europeo ma anche Mediterraneo, ha anche un valore aggiunto. Sono stato contento del fatto che i giudici indipendenti abbiano dato risalto anche al lavoro svolto prima del mio ingresso al Ministero degli Esteri, citando Catania 2.0 e UNOY, con la risoluzione del consiglio di sicurezza ONU su Giovani, Pace e Sicurezza. Due simboli dell’impegno giovanile, dalle città al mondo, appassionato e che prova a cambiare lo status quo.
Il 2017 è un anno chiave per l’Italia nel mondo: dal seggio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alla Presidenza del G7 che avrà come culmine il Vertice di Maggio di Taormina. Un momento di grande riscatto simbolico per tutti i siciliani a mio avviso, che vivo in prima persona con grande coinvolgimento”.