Dopo giorni di silenzio da parte dell’Ateneo catanese circa la questione della revoca di Lucio Maggio come direttore generale dell’Università degli Studi di Catania, quest’oggi il rettore Pignataro, attraverso una conferenza e interviste rilasciate mezzo stampa ha dichiarato che non si è trattato di una faida interna ma “la vicenda ha coinvolto circa 50 persone, appartenenti sia al Senato Accademico che al Consiglio d’Amministrazione e che hanno valutato i fatti con ruoli e responsabilità diverse“.
I motivi della revoca sono piuttosto pesanti e riguardano degli atti compiuti dal direttore Lucio Maggio senza alcuna legittimazione. In particolare “il primo atto è un contratto di manutenzione di un impianto antincendio – continua il rettore Pignataro – per circa 130.000€ per un anno attraverso un cottimo fiduciario; lo stesso Maggio ne chiese la ratificazione al Consiglio, riconoscendo implicitamente che la sua autorizzazione non bastava ed era assolutamente insufficiente. Tale atto prevedeva un rinnovo per l’anno successivo che avrebbe superato i limiti soglia di 200.00€ delle norme sul cottimo fiduciario”.
La seconda accusa invece pare derivi da un rinnovo di contratto di due dirigenti d’Ateneo, proroga valutata illegittima dallo stesso Consiglio d’Amministrazione in quanto priva di effetti. Tale contestazione portò il Consiglio a decidere circa una possibile revoca della posizione di Lucio Maggio, che venne invitato entro il 28 aprile a darne le giuste motivazioni, pena il sollevamento dell’incarico.
E’ notizia dei giorni scorsi invece che l’ex direttore generale, piuttosto che accettare, discutere e ricucire i rapporti, ha preferito denunciare il rettore Giacomo Pignataro, il direttore generale vicario ed alcuni membri del CdA. Da lì partì anche il sollevamento ufficiale del suo incarico in quanto, come spiega lo stesso rettore, “nonostante nella stessa delibera ci fosse il divieto di accesso alle strutture d’Ateneo, il direttore Maggio ha continuato ad essere presente nel suo ufficio, dichiarando di voler continuare ad esercitare la sua funzione ed utilizzare tutti gli strumenti e servizi che competono al direttore generale, tanto da aver dovuto esporre i fatti alla Procura della Repubblica, affinché se ne valuti tale comportamento“.
A ricoprire il ruolo di direttore generale facente funzione, sarà l’ingegnere Pierpaolo Ricci, ex dirigente dell’APS d’Ateneo e che fino a venerdì ha ricoperto il ruolo di direttore generale vicario, nominato tempo fa dallo stesso Lucio Maggio. L’ingegnere svolgerà tale ruolo fino all’avvento del nuovo direttore generale, che verrà nominato nelle sedute del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione secondo la calendarizzazione ordinaria delle prossime settimane.