Nel cuore della crisi idrica che da mesi affligge la Sicilia, una notizia porta finalmente sollievo: i primi dissalatori mobili sono stati consegnati in tempi record per i siti strategici di Porto Empedocle, Gela e, a brevissimo, Trapani. Frutto di una straordinaria sinergia tra enti pubblici e privati – Regione Siciliana, la Struttura commissariale nazionale e regionale, Siciliacque e Acciona Agua – il progetto rappresenta una vera e propria svolta per la sicurezza idrica dell’Isola.
Realizzati e consegnati in appena 120 giorni, i nuovi impianti costituiscono un modello virtuoso di collaborazione e ingegneria, una risposta rapida e concreta a un’emergenza idrica senza precedenti. Con l’arrivo dei primi 18 container a Porto Empedocle e Gela, e con la consegna a Trapani prevista per il 18 giugno, l’obiettivo di garantire acqua potabile a migliaia di siciliani si fa più vicino.
Una visione strategica oltre l’emergenza
“La consegna in tempi record è il risultato di una precisa scelta politica e amministrativa — ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani —. Abbiamo investito risorse, scelto partner affidabili e puntato sulla velocità, ma anche sulla trasparenza. I dissalatori sono una risposta concreta, ma non saranno l’unica: sono parte di un piano di oltre 200 interventi infrastrutturali, per una Sicilia più resiliente e sicura dal punto di vista idrico”.
Accanto ai dissalatori mobili – in grado di produrre fino a 96 litri di acqua potabile al secondo ciascuno con tecnologie di osmosi inversa – è già in programma il revamping dell’impianto fisso di Porto Empedocle. Complessivamente, il piano regionale prevede investimenti per oltre 100 milioni di euro solo per questa prima fase, includendo opere di collegamento alla rete idrica e al mare.
Una rete idrica che guarda al futuro
Il coordinamento delle attività è stato affidato al commissario straordinario Dell’Acqua, mentre Siciliacque – partecipata al 75% da Italgas e al 25% dalla Regione – sta portando avanti i lavori per l’installazione, oltre a un massiccio piano di investimenti da oltre 250 milioni di euro per ammodernare l’intera rete idrica regionale. “Il nostro obiettivo è un sistema efficiente, tecnologico e sostenibile”, ha affermato l’amministratore delegato di Siciliacque, Stefano Mereu.
Come evidenziato nell’articolo Sicilia, 290 milioni per combattere la crisi idrica: in arrivo 5 nuovi dissalatori sull’Isola, i fondi per l’emergenza idrica sono necessari non solo per il futuro, ma soprattutto per il presente della Regione Siciliana in crisi da decenni.
Il programma non si limita alla dissalazione: sono previsti nuovi acquedotti, interconnessioni, digitalizzazione e rinnovamento delle centrali. Tutto questo per affrontare la cronica fragilità dell’approvvigionamento idrico isolano con un approccio finalmente strutturale e di lungo termine.
Acciona Agua: “Un successo ingegneristico e ambientale”
Anche Acciona Agua, colosso internazionale della dissalazione, ha messo a disposizione il proprio know-how per realizzare e consegnare in tempi record i tre impianti, pronti all’uso. “È stata una sfida logistica e ingegneristica – spiega Pietro Tota, direttore per l’Italia – ma la sinergia con Siciliacque e la struttura commissariale è stata fondamentale. Offriamo una soluzione chiavi in mano, sostenibile e ad alta efficienza, con un impatto ambientale minimo e un consumo energetico ridotto”.












