Per il 2025, cambierà qualche dettaglio nell’ambito delle pensioni. Si potrà persino arrivare ad un importo erogato al mese di 1000 euro.
Le pensioni minime potranno usufruire di un piccolo aumento. Si parla di una cifra appena superiore ai due euro al mese, arrivando così a toccare i 616,67 euro. Si è quindi lontani dalla quota 1000 mensile che in alcuni casi è raggiungibile attraverso una combinazione tra anni di lavoro, contributi versati ed età del pensionamento.
Come ottenere la quota 1000 mensile
Nel caso contributivo bisogna aver guadagnato una cifra vicina ai 38,890 euro se si va in pensione all’età prevista (67) e con 20 anni di contributi.
Se gli anni dovessero essere 30, il guadagno dovrà essere di 26. 000 euro, 19.500 invece se gli anni sono quaranta. Nel caso misto è possibile ricevere una pensione mensile di mille euro netti con assegno annuo di circa 14.900 euro.
Gli importi dal 1° gennaio 2025
Per aggiornare le pensioni verrà utilizzato il meccanismo originariamente previsto dalla legge n. 448 del 1998. Questo sistema prevede solo tre fasce con relative percentuali di rivalutazione, con la differenza che il tasso ridotto si applica solo sulla parte dell’assegno che supera la soglia prevista.
Con la legge di bilancio 2025, il governo ha stimato un tasso di rivalutazione dell’1%, che è stata però portata dal 2,7 al 2,2%. Quindi le pensioni minime aumenterebbero di 3 euro circa arrivando a 617,89 euro.
Pensioni minime, invalidità e assegno sociale
Con la rivalutazione dello 0,8% però il governo sarà obbligato a fare un altro sforzo. Alle condizioni attuali, infatti, si passerebbe da una pensione minima di 598,61 euro a una di 603,39 euro. Per effetto della rivalutazione straordinaria del 2,2% ci sarebbe un ulteriore incremento a 616,67 euro. Sarebbero quindi meno di 2 euro in più rispetto allo scorso anno, una cifra davvero povera per chi invece puntava a 1.000 euro di aumento.
La rivalutazione avviene anche per le pensioni di invalidità civile e assegno sociale. Per le prima si passa a 336 euro circa mensili. La cosiddetta “pensione” sociale arriverà ad essere di 538,68 euro.