La gestazione per altri (GPA), o maternità surrogata, è da sempre una tematica divisiva, specialmente in Italia dove è sempre stata al centro di polemiche e di scontri tra i vari gruppi politici, più o meno progressisti.
Ma cos’è la GPA? Si tratta di una pratica in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di altri e viene definita “madre surrogata o portatrice”. La donna, quindi, mette a disposizione il proprio utero per portare avanti la gestazione, in accordo con un singolo o una coppia che poi diventeranno i genitori effettivi del nascituro.
Esistono due forme di maternità surrogata:
- Maternità surrogata altruistica: la donna riceve esclusivamente un rimborso delle spese previste durante il periodo di gestazione, senza ulteriori contributi economici
- Maternità surrogata commerciale: la donna riceve un compenso economico per portare avanti la gravidanza (dai 50 mila euro nei paesi meno cari fino ai 120 mila euro nel caso degli Stati Uniti)
I principali motivi per i quali un singolo o una coppia decidono di ricorrere a tale pratica riguardano principalmente l’impossibilità di portare avanti una gravidanza per motivi legati alla salute o alla fertilità della donna, nei casi delle coppie eterosessuali; ma anche per permettere alle coppie omosessuali, e in alcuni casi ai single, di formare una famiglia.
Lo status legale della GPA in Italia e nel mondo
Qual è lo status legale della GPA nel mondo? A causa di motivi religiosi, culturali e ideologici, la maternità surrogata da sempre suscita controversie in tutto il mondo, ed è vietata in diversi paesi, tra cui Italia, Spagna, Francia, Germania ecc.
Gli stati europei dove, invece, è consentita (e che, di conseguenza, sono diventati mete privilegiate per chi vuole usufruire di questa pratica), sono Ucraina, Grecia e Georgia, dove è concessa sia per residenti che non e in entrambe le forme sopra citata. La GPA è, inoltre, legale anche negli Stati Uniti, in Canada, in Nuova Zelanda e in alcuni stati dell’Asia.
Di seguito un prospetto sullo status giuridico della gestazione per altri nel mondo:
Legale sia in forma retribuita sia altruistica
Senza regolamentazione giuridica
Legale solo in forma altruistica
Permessa tra parenti fino al secondo grado di consanguineità
Proibita
Situazione non regolamentata/incerta
Le posizioni dei vari partiti politici in Italia
In Italia, la GPA è vietata dalla L.40/2004 (articolo 12, comma 6). Essa viene punita con reclusione da tre mesi a due anni e con una multa fino ad un milione di euro per chiunque ne usufruisca.
Le posizioni dei vari partiti del governo riguardo tale tematica sono diverse: il governo guidato da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è fortemente contrario alla gestazione per altri e negli anni ha presentato diverse proposte di legger per vietarla, definendola una “mercificazione del corpo della donne”. Anche gli altri partiti, come il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle, Azione e Italia Viva condividono sommariamente la posizione del governo, pur ribadendo e promuovendo la necessità di sostenere i diritti delle coppie omosessuali.
Solo una piccola minoranza si ritrova favorevole alla regolamentazione della GPA, tra cui +Europa, promuovendo una forma di gestazione solidale e altruistica in cui la donna sceglie volontariamente di portare avanti una gravidanza per altri.
Cosa sta succedendo oggi?
Nonostante la GPA sia già considerata reato da vent’anni, il Senato ha recentemente approvato la proposta di legge n. 887 del 2023, presentata dalla deputata Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, che rende la maternità surrogata un reato universale. Ciò significa che tale pratica sarà considerata illegale e perseguibile penalmente anche se effettuata all’estero, nel tentativo di impedire il cosiddetto “turismo procreativo” – così definito dalla ministra Eugenia Roccella –, ovvero il fenomeno in cui coppie o singoli si recano verso Paesi altri dove la maternità surrogata è legale.
I partiti e le principali associazioni per i diritti civili in Italia (+Europa, Famiglie Arcobaleno e l’Associazione Luca Coscioni) non hanno tardato a far sentire la loro voce in difesa dei loro diritti, criticando tale legge, definendola discriminatoria e l’ennesimo attacco ideologico alle persone LGBTQ+. Queste associazioni hanno presentato una proposta di legge per regolamentare la GPA e promuovere una forma di gravidanza solidale e altruistica.
Il dibattito rimane acceso nei tribunali e apre nuove divisioni tra i sostenitori dei diritti delle famiglie ed i difensori della tradizione. Cosa succederà adesso?