Il Coronavirus continua a cambiare forma, mutando da una variante all’altra: una nuova “figlia” di Omicron, la variante “Cerberus” (BA.2.75), ha fatto il suo ingresso in Sicilia. La variante è nata in Francia, dove ha già raggiunto il 19% della popolazione in un mese. Da lì si è diffusa in Belgio (9%), Irlanda (7%), Paesi Bassi (6%), fino ad arrivare allo Stivale, dove la percentuale di popolazione nella quale è già stata trovata è di circa il 5%.
E ora, anche la Sicilia dovrà prepararsi ad affrontare questa nuova sottovariante: sono stati registrati ben sei casi nel Palermitano, tutti relativi a un unico nucleo familiare. Secondo le ultime ricerche, tuttavia, “Cerberus” circolerebbe per le strade siciliane sin da fine settembre.
Questa variante è particolarmente aggressiva poiché, come spiegato dall’European Centre for Disease Control, è capace di evadere il sistema immunitario a causa della mutazione della proteina Spike, “riconosciuta dai nostri anticorpi naturali o dagli anticorpi monoclonali delle aziende farmaceutiche”. Sebbene non sembri più aggressiva di Omicron 5, l’ECDC considera che “questa variante e i suoi lignaggi contribuiranno probabilmente a un aumento dei casi in Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.