Buone notizie sul fronte delle tasse universitarie: un nuovo decreto ministeriale in uscita, secondo quanto anticipato dal Sole 24 ore, starebbe per estendere la no tax area da 20.000 a 22.000 euro di ISEE. La no tax area è quella fascia legata al reddito annuale per nucleo familiare e permette di eliminare le tasse universitarie da pagare durante l’anno.
Cosa cambierà, dunque, per le altre fasce di reddito? Secondo la bozza del nuovo decreto ministeriale, voluto inizialmente dall’ex ministro Gaetano Manfredi e portato a termine dalla ministra Cristina Messa e per il quale sono stati stanziati ben 70 milioni di euro, la tassazione per le fasce di reddito superiori ai 22.000 euro annui resterà pressoché invariata.
Più nello specifico:
- per l’ISEE che va dai 22.000 ai 24.000 euro, sarà applicato uno sconto dell’80% sulle tasse;
- dai 24.000 ai 26.000, lo sconto sarà equivalente al 50%;
- dai 26.000 ai 28.000, la detrazione sarà pari al 25%;
- dai 28.000 ai 30.000 si applicherà uno sconto del 10%.
Nel decreto ministeriale in uscita, tuttavia, è specificato che una parte delle risorse (35 milioni di euro) saranno stanziati per gli atenei che sceglieranno di applicare una scontistica extra rispetto a quella programmata nella bozza di legge. Le università, però, dovranno attendere i dati provvisori per la suddivisione delle fasce, in arrivo il 15 novembre 2021 e quelli definitivi, in arrivo invece il prossimo 15 aprile 2022.
Quanto si risparmierà, dunque, con le nuove scontistiche proposte? Fino ai 24.000 euro di reddito annuo si risparmieranno 231 euro, per poi scendere a 112 fino ai 21.000, 49 fino ai 27.000 e 52,50 fino ai 28.000. Il problema si pone, tuttavia, arrivati alla fascia ISEE pari a 30.000 annui, dove lo sconto si azzera perché identico a quello effettuato l’anno scorso.