C’erano una volta le spiagge libere. Adesso, invece, lidi e stabilimenti balneari la fanno da padrone, e trovare un angolo di mare dove non sia necessario versare un obolo al gestore diventa sempre piรน difficile. Secondo il rapporto “Spiagge 2021” di Legambiente, oltre il 50% delle spiagge di sabbia italiane รจ stato “sottratto alla libera fruizione“, a vantaggio di privati. Preoccupa, inoltre, l’aumento del livello di erosione costiera e di tratti di mare non balneabili.
Secondo il rapporto di Legambiente, le principali criticitร in Italia sono la mancanza di trasparenza nelle concessioni balneari e il pagamento di canoni irrisori rispetto a quanto pagato dai consumatori. Il record di lidi in concessione tra le regioni va alla Liguria, seguita da Emilia-Romagna e Campania. In Sicilia, invece, “negli ultimi tre anni si รจ registrato un aumento del 41,5% delle concessioni balneari”. La media dell’aumento in Italia, invece, รจ del 12,5%.
La situazione italiana, denuncia l’associazione ambientalista, non ha corrispettivi in Europa, e rende urgente una legge apposita che garantisca “il diritto alla libera e gratuita fruizione” per premiare la qualitร dell’offerta dei lidi in concessione. Legambiente chiede anche una legge efficace per per affrontare l’erosione costiera.
Tra i fattori positivi emersi dal rapporto, infine, sul fronte della sostenibilitร si registra un boom di stabilimenti green in tutta Italia, con Puglia e Sardegna come regioni virtuose per l’alto numero di spiagge libere.