La possibilità di somministrare vaccini anti-covid anche nelle farmacie è stata inserita nella Legge di Bilancio, definitivamente approvata ieri dal Senato. A dare l’annuncio con una nota, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri: “Per l’anno 2021 il vaccino potrà essere somministrato da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato, se necessario sotto la supervisione di medici assistiti.
Si tratta di un punto molto importante, per il quale mi sono battuto – aggiunge -. Consentirà di moltiplicare le opportunità di effettuare il vaccino accelerando il percorso verso l’auspicata protezione di gregge”.
Nella Manovra di Bilancio sono state inserite risorse per l’assunzione di 3mila medici e 12mila infermieri e assistenti sanitari, anche stranieri. Inoltre, informa ancora Sileri, sono stati stanziati 25 milioni per l’indennità del personale infermieristico operante presso gli studi dei medici di famiglia e 10 milioni per la stessa finalità presso gli studi dei pediatri di libera scelta.
Attualmente, risultano vaccinate quasi 10mila persone, pari a quelle previste con la prima somministrazione del vaccino. L’obiettivo, come chiarito dal premier Conte, è arrivare a vaccinare circa 10 o 15 milioni di persone entro il mese di aprile, solo allora si vedranno i primi risultati della campagna vaccinale.
Non significa “via libera”, specifica il premier: “Ad aprile avremo un primo impatto, non l’immunità di gregge, potremo ancora durante l’estate non aver risolto il problema”.
Per raggiungere l’obiettivo designato delle oltre 10 milioni di vaccinazioni, si confida nell’approvazione del vaccino di Moderna: “Entro gennaio in Italia dovremo avere 2 milioni 350mila vaccini; oltre a quello di Pfizer arriverà anche un altro vaccino, quello di Moderna, perché l’Ema dovrebbe pronunciarsi entro i primi di gennaio”.