Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, torna a parlare delle lauree abilitanti per diverse categorie professionali (per esempio, per psicologi, odontoiatri e farmacisti), fornendo nuovi dettagli. Sappiamo già che, in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme, per molti il tirocinio pratico-valutativo verrà svolto all’interno dei corsi di laurea. Verrà, dunque, abolito l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
Nel corso di un’intervista de Il Manifesto, ha indicato quanto di buono comporterà l’abolizione dell’esame di Stato e risposto alle domande relative a bisogno tutele e certezze per i nuovi professionisti.
“È indubbio che dobbiamo sostenere l’accesso alle professioni dei giovani e lo si deve fare creando sistemi di incentivi – ha precisato Manfredi nel corso dell’intervista -. Dobbiamo evitare che i giovani professionisti siano penalizzati da costi eccessivi e da tariffe spesso fortemente penalizzanti e al ribasso. Il disegno di legge ci dà due vantaggi: inserire nel percorso curriculare i tirocini professionalizzanti e interagire di più con il mondo del lavoro. Fare insieme esame di laurea e di stato permette di risparmiare un anno di tempo.”
Rispetto alla bozza presentata lo scorso 12 ottobre, tuttavia, qualcosa è cambiato: è stata, infatti, accorciato l’elenco di professioni a cui è rivolta la liberalizzazione dell’accesso. Le lauree abilitanti non toccheranno, almeno per il momento, commercialisti, avvocati, architetti e ingegneri. Manfredi ha fornito spiegazioni in merito.
“Sono professioni vigilate dal ministero della Giustizia e al momento non sono inserite nel disegno di legge – ha continuato Manfredi-. Ma ci sarà un dibattito parlamentare, ci sarà modo di tornare sulla questione.“