Divergenza di prospettive col governo e iniziative previste senza alcuna precisa calendarizzazione sono i punti che il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, denuncia al termine dell’incontro sull’emergenza migranti che si è tenuto ieri, in serata, a Palazzo Chigi. D’altronde il presidente, insoddisfatto, aveva già asserito prima dell’incontro nella sede del governo, insieme al sindaco di Lampedusa Totò Martello: “Non mi faccio illusioni”.
Sembra però, continua Musumeci, che il governo abbia programmato nei prossimi giorni lo sgombero dell’hotspot di Lampedusa: “Entro due giorni arriveranno tre nuove navi quarantena a Lampedusa e i migranti vi saranno trasferiti. Noi non arretriamo di un solo millimetro, abbiamo aperto una breccia in un muro che sembrava di cemento armato. A parole c’è la volontà del governo di risolvere il problema degli hotspot”.
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha confermato che l’hotspot sarà riportato calla capienza originale: “Entro venerdì sarà svuotato tutto il centro di accoglienza e saranno fatti dei lavori per il problema della sicurezza e dal punto di vista sanitario. Ci saranno le navi pronte per spostarvi immediatamente i migranti, ci sarà più attenzione sul discorso della fuoriuscita dei migranti e sul coordinamento sull’isola di Lampedusa. Faranno i tamponi e saranno trasferiti direttamente sulle navi. Non ci saranno più 1200 persone nell’hotspot, ci sarà il numero regolare, i 190 che sono previsti”.
Il premier Conte si è mostrato consapevole delle difficoltà legate al fenomeno immigrazione ma, ha asserito: “Non bastano gli slogan per affrontarlo, sono necessarie iniziative a vari livelli e interventi ben sinergici e ben coordinati”.
Inoltre, sembra ci siano le premesse per intensificare i rimpatri: “Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi – continua Conte -. Rafforziamo il pattugliamento delle acque internazionali, intensificando le unità navali dell’operazione Pelagie, riavviata oggi per il contrasto dei traffici illeciti. Abbiamo già predisposto il rafforzamento di questa operazione, che vede il coinvolgimento della nostra Marina, Guardia costiera e Guardia di finanza. In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”.
Intervento, questo, da condurre in sinergia con la comunità europea: “Abbiamo coinvolto la Commissione europea e i ministri Di Maio e Lamorgese sono stati in Tunisia con i Commissari europei Johansson e Várhelyi proprio per impostare soluzioni europee”.