Il presidente della regione Nello Musumeci ha attaccato duramente il governo e l’Europa sulla questione migranti in Sicilia, nel corso di un’intervista apparsa sul quotidinao “Libero”. Il presidente ha manifestato il proprio sdegno sulla questione, se si pensa che questa potrebbe aggravare notevolmente la situazione pandemica regionale.
“Conte e l’Europa hanno tradito l’Italia e la Sicilia”, ha dichiarato aspramente. Ha definito “delitto di stato” il modo in cui la situazione si sta gestendo. Secondo il presidente chi si sta occupando della faccenda lo sta facendo “con mesi di ritardo, ignorando il grido di allarme che avevamo lanciato ad aprile. Oggi è facile dire che c’è una emergenza in Sicilia”, dichiara aspramente Musumeci. “Bisognerebbe – continua il presidente – anche avere l’onestà di riconoscere che il governo nazionale non ha previsto per tempo alcun piano”
Il governatore Musumeci non accusa in maniera sporadica in quanto, secondo lui, ci sono “diversi livelli di responsabilità”, dall’Europa al governo italiano. “Capisco la pandemia – spiega – e comprendo le difficoltà economiche ma non è tollerabile che si faccia quasi finta di nulla“.
Tuttavia, manifesta la sua vicinanza alla ministra Lamorgese e sul modo in cui sta agendo il Viminale. “Il mio rispetto per la ministra-dice, infatti, Musumeci-non è mai venuto meno perché credo nello Stato e nelle regole di collaborazione tra diversi livelli di governo. Ma non c’è reciprocità. E mi sto stancando. Non posso apprendere da una telefonata di un prefetto che lo Stato vuole realizzare una tendopoli per centinaia di migranti in una zona Unesco. Pazzi!”.
Ciò che il presidente attacca in maniera serrata è il “buonismo di bassa bottega” che appartiene a “quei settori radical chic per i quali il centrodestra è rozzo perché lamenta una immigrazione indiscriminata, mentre non si rendono conto che è indegno continuare a speculare su migliaia di esseri umani”.