Nonostante l’epidemia Covid-19 abbia sconvolto la nostra quotidianità, alcuni appuntamenti rimangono fissi, come il cambio dell’ora. Infatti, il tempo scorre ugualmente e alle ore 3:00, la notte tra sabato 28 marzo e domenica 29, le lancette del nostro orologio si sposteranno un’ora avanti.
A pochi giorni dall’inizio della primavera abbandoniamo l’ora solare per accogliere l’ora legale, sicuramente senza lo spirito di rinascita che accompagna, ogni anno, l’inizio di questa stagione. Il consueto cambio dell’ora, da solare a legale, è stato oggetto di discussione per la Commissione Europea nel 2018 su richiesta dei cittadini stessi. Infatti, la comunità europea aprì una consultazione online e si scoprì che la maggior parte degli Stati membri era indifferente al cambio dell’ora.
L’Italia si oppose fermamente al cambio dell’ora tramite una richiesta formale al Parlamento di Bruxelles. Le ragioni non sembrano essere ben chiare, se si considera che l’abolizione della doppia ora, con il mantenimento di quella legale, consentirebbe di accendere le luci in città un’ora dopo, causando un notevole risparmio energetico. Inoltre, adottare misure diverse rispetto ad altri paesi riguardo all’orario potrebbe causare problemi di fuso orario che, alla lunga, potrebbero rendere più difficile i contatti di mercato a livello europeo.
Ad ogni modo, anche per quest’anno, nel nostro paese si attua la doppia ora. Ci avviciniamo all’ora legale che durerà fino a domenica 25 ottobre 2020 quando, sempre alle 3:00, tornerà l’ora solare preannunciando la stagione invernale.