Il Consiglio Universitario Nazionale, appellandosi a un lontano Regolamento del 1938, vieta agli studenti di ripetere esami già sostenuti precedentemente e superati. Ieri la questione è stata oggetto delle votazioni del Senato Accademico dell’Università di Catania.
Nessuna speranza sembrerebbe esserci per la possibilità di ripetere esami già superati. Il divieto è arrivato direttamente dal Consiglio Universitario Nazionale e impedirà agli studenti di poter sostenere nuovamente un esame già superato e del cui esito non sono soddisfatti. La questione è rimbalzata direttamente sul tavolo del Senato Accademico dell’Università di Catania, uno tra gli ultimi atenei assieme a quello di Perugia a concedere ancora tale possibilità agli studenti. Nella seduta di ieri, il Senato Accademico ha votato favorevolmente la richiesta del CUN, decretando definitivamente l’impossibilità di ripetere esami già verbalizzati. Dai prossimi giorni e dai prossimi esami, gli studenti non potranno più ripetere le prove già verbalizzate e pare ci sia il rischio della retroattività: il divieto potrebbe essere imposto anche agli studenti che, prima dell’approvazione della richiesta, avevano accettato l’esito degli esami sperando di poter ripetere in futuro la prova finale.
I rappresentanti degli studenti hanno appoggiato la proposta del CUN, votando favorevolmente. Sembrerebbe sia stata quasi una scelta obbligata, le direttive del Ministero erano chiare e l’approvazione del divieto pare fosse legata ad altre importanti modifiche al regolamento. Vi è stato un solo voto contrario tra i rappresentanti, quello di Thomas Piticchio, che ha dichiarato: «La mia intenzione non è stata quella di andare contro il Rettore e l’intero Ateneo catanese, bensì quella di oppormi al diktat ministeriale».
L’Unione Degli Universitari (UDU) si è espressa a riguardo, augurandosi che il divieto non venga applicato ai ragazzi che avevano già sostenuto gli esami: «Crediamo che la libertà dello studente deve essere una prerogativa del nostro Ateneo e dell’Università Italiana – spiega Giuseppe Campisi – Crediamo però che sia giusto e doveroso nel rispetto di tutta la popolazione studentesca che le norme siano uguali in tutti gli atenei, ma ogni norma non può essere applicata in corso d’opera e il vecchio regolamento deve avere valore per chi ha già sostenuto gli esami in modo da permettere agli studenti che avevano già sostenuto degli esami magari dati con votazioni basse di poter ripetere la prova vista la vecchia possibilità di ripetere la prova».
«Sull’adeguamento – continua il coordinatore dell’UDU di Catania – crediamo che sia compito della comunità accademica garantire trasparenza nelle gestioni degli esami da parte delle commissioni, evitando prevaricazioni che possono indurre lo studente ad accettare una votazione non consona con la sua preparazione solo perché la materia rappresenta uno “scoglio” quasi insuperabile».