“Il treno è sicuramente più comodo del bus ma ci vuole ancora tempo affinché venga preferito all’autobus”. Questo in sintesi, il pensiero di uno studente dell’ateneo catanese, Silvio Azzaro, che utilizza abitualmente la tratta ferroviaria recentemente ripristinata per spostarsi da Catania a Caltagirone.
Silvio ha condiviso la propria quotidiana esperienza da pendolare su LiveUnict, fornendo così un vero e proprio feedback su numerosi aspetti della tratta ripristinata, a proposito della quale rimangono ancora oggi inconvenienti e perplessità da parte dell’utenza, anche studentesca, che preferisce di gran lunga l’autobus per raggiungere la città etnea.
“Viaggio ogni settimana su questa tratta, sia di mattina che di sera – dice lo studente ai nostri microfoni – ma non mancano gli inconvenienti; ad esempio, in uno degli ultimi viaggi, il treno su cui viaggiavo ha impiegato 3h e 30, poiché un altro treno, guasto, è rimasto a lungo sulla linea, portando ritardi che hanno indotto alla cancellazione degli altri treni e alla sostituzione col bus”. La linea ferroviaria tra Caltagirone e Catania, riaperta il 18 febbraio scorso, dovrebbe essere percorsa in 1h e 35 min; tuttavia, la stessa non è completa, poiché la linea è interrotta sul tratto tra Caltagirone e Gela, che sarà soggetto a ripristino: ”Nel 2011 ha ceduto un ponte poco dopo la stazione di Piano Carbone – ci informa lo studente – ed attualmente RFI sta eseguendo delle verifiche strutturali al fine di pianificare futuri interventi, non ancora iniziati”.
I tempi di percorrenza, tuttavia, non rappresentano l’unico neo presente attualmente sulla linea; un’ulteriore difficoltà è data dai fin troppo lunghi tempi di attesa – per gli automobilisti – ai passaggi a livello che si incontrano sul percorso: ”I tempi di percorrenza tra una stazione e l’altra sono riducibili – spiega ancora Silvio – per cui molti treni arrivano in netto anticipo alle stazioni, determinando una chiusura anticipata delle sbarre. Quanto ai tempi di attesa, ciò è dovuto al fatto che i treni devono ripartire all’orario prefissato, allungando il tempo di chiusura del PL”. Sempre a proposito di tempi, lo studente si esprime in merito ad una possibile diminuzione del tempo attualmente impiegato dai treni per collegare i due capolinea: “L’intero tempo di percorrenza potrebbe essere benissimo ridotto e sarebbe auspicabile che Trenitalia faccia alcune corse prova per verificare un possibile incremento della velocità in alcuni punti”.
Sul tema velocità, ritorna puntualmente la questione a proposito dell’impiego delle più moderne vetture Minuetto, che tuttavia continuano a scarseggiare: ”Il treno Minuetto opera su questa linea solo per la corsa serale; in Sicilia ne abbiamo meno di una decina in servizio tra le varie linee”. Ed a proposito di treni, lo studente aggiunge: ”Ad aprile dovrebbero esserci nuovi orari ma una coppia di corse, molto comoda per gli studenti la mattina, verrà soppressa nei giorni feriali e spostata alla domenica, sebbene la motivazione dovrebbe essere di carattere tecnico, legata all’impossibilità di incroci tra i treni in molti tratti della linea (da quando è stata riaperta)”.
Ad un mese dalla riapertura di un’arteria ferroviaria importante per la Sicilia orientale, il traffico è aumentato, anche grazie all’ampia propaganda istituzionale a proposito di un potenziamento dei servizi ferroviari nell’isola. Ma tra i passeggeri gli studenti continuano ad essere pochi: ”Attraverso la mia pagina facebook, ‘Ferrovia Catania – Caltagirone – Gela’, io ed altri ragazzi cerchiamo quotidianamente di sensibilizzare ed invogliare alla riscoperta di questo mezzo – conclude Silvio – ma bisogna ancora fare molto per far sì che tutti gli studenti preferiscano il trasporto su rotaia a quello su ruota”.
In effetti, tra i punti a sfavore, il prezzo del biglietto ferroviario rimane leggermente più alto di quello degli autobus, i quali coprono anche più fasce orarie. Un mistero rimane infine quello delle stazioni della linea, poiché solo quella di Caltagirone è munita di biglietteria automatica: le altre, intermedie, rimangono chiuse, prive di personale, costringendo i viaggiatori a munirsi di biglietto presso agenzie ed edicole o addirittura sul treno stesso.