Il professore associato di Economia e strategia della Saïd Business School dell’Università di Oxford, Jan-Emmanuel De Neve, ha affermato che un buon equilibrio tra lavoro e vita privata è una priorità assoluta: questo equilibrio si potrebbe facilmente ottenere aumentando il week-end da due a tre giorni. Secondo il professore, infatti, “la settimana lavorativa di quattro giorni è azzeccata per raggiungere quel potenziale di felicità che può condurre a un aumento di produttività”.
Tesi confermata da uno studio di otto settimane che è stato condotto in Nuova Zelanda all’inizio di quest’anno. Lo studio ha rilevato come una settimana di quattro giorni sia in grado di migliorare il lavoro di squadra e l’impegno lavorativo, riducendo anche lo stress dei lavoratori. Tuttavia nasce spontanea la domanda: come si recupera tutto il lavoro arretrato causato da un giorno di lavoro in meno?
Secondo De Neve, “quando si è più positivi sul proprio lavoro e sulla propria vita mentre si è sul posto di lavoro, si finisce con l’essere in grado di diventare più produttivi”. E infatti uno studio del 2015 della Warwick University ha scoperto che “manipolare la felicità” dei lavoratori sembra influenzare l’efficienza con cui svolgono un lavoro.