Sì è svolto lo scorso 14 giugno, presso il Coro di Notte dell’ex Monastero dei Benedettini di Catania, il primo appuntamento della seconda edizione di Cinema Segre(ga)to, una rassegna-laboratorio nata dall’esperienza dell’avv. Vito Pirrone, collaboratore della Commissione del Senato per i diritti umani e presidente dell’Associazione Forense Catania, e dal prof. Alessandro De Filippo, organizzato insieme al laboratorio multimediale la.mu.s.a. del D.I.S.U.M., Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania.
La nuova edizione di Cinema Segre(ga)to è stata inaugurata dalla proiezione di Maschera, una documentazione audiovisiva di un laboratorio svolto all’interno della Casa Circondariale di Catania Bicocca nel 2008.
Il lavoro arriva dopo ben cinque anni di riflessioni da parte dell’autore, il prof. Alessandro De Filippo, il quale dona allo spettatore una testimonianza volutamente “informe”, il meno artistica possibile, un’opera non finita che è e vuole essere “aperta” e scoperta.
Maschera è un comunicato audiovisivo che non vuole farsi “imprigionare” in un genere ben definito ma che vive di una sua libertà, di un suo (in)stabile equilibrio precario.
Un laboratorio volto alla riabilitazione del detenuto si trasforma così in un’attività ludico-sensoriale grazie alla quale potersi riscoprire, ritornare bambini consapevoli di non esserlo più, ritrovare un’identità perduta fra le sbarre, provare a percepirsi al di là dei giudizi di una condanna, anche mediatica.
Come gli attori/reclusi di Cesare deve morire, il film dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’Oro di Berlino, i detenuti della Casa Circondariale di Bicocca si coprono di una maschera in questo caso, per potersi scoprire realmente, guardare e guardarsi senza la possibilità di essere visti e riconosciuti come i “cattivi” della società.
Come sottolinea una didascalia prima dei titoli di coda «maschera è la ricerca di un equilibrio precario in un mondo precario», un comunicato evidentemente aperto che si dona allo spettatore senza pretese, che non vuole essere “incarcerato” ed etichettato. Maschera non si piega e non si spiega. Maschera è un tentativo riuscito di non essere inquadrato, ma vuole offrirsi come uno stimolo, un input alla riflessione.
Il ciclo d’ incontri prosegue giorno 17 giugno alle ore 16.30 presso il Coro di Notte dell’ex Monastero dei Benedettini con la conferenza dell’avv. Vito Pirrone dal titolo “Carcere: previsione normativa e realtà detentiva”.