La scuola è già iniziata da qualche settimana, ma gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un’importante novità che riguarderà soprattutto i prossimi maturandi. Si tratta dell’esame di Stato: da tempo si parlava di un cambiamento delle modalità d’esame e proprio ieri il Miur ha spiegato in una circolare in cosa consisterà questa trasformazione.
Il primo elemento di rinnovamento riguarda la quantità delle prove: si passa infatti da tre a due esami scritti e viene così abolita la tanto temuta dagli studenti “terza prova”. Restano lo scritto di italiano e la seconda prova, ma anche queste cambiano rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda la prova di italiano si avranno 3 tipologie di testo e non più 4, ma gli ambiti saranno sempre artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.
Le tre tipologie saranno un’analisi del testo, un’analisi con produzione di testo argomentativo di riflessione e interpretazione da parte dello studente e una riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Gli autori dei testi saranno due, e non uno come accadeva finora, e l’arco cronologico considerato per i testi andrà dall’Unità d’Italia a oggi. Anche la seconda prova sarà soggetta a cambiamento: potrebbe riguardare una o più materie d’indirizzo, quindi gli studenti del classico potrebbero trovarsi il latino e il greco nello stesso compito.
Un altro cambiamento riguarderà le valutazioni. Verranno fornite alle commissioni delle griglie nazionali di valutazione per una correzione più equa e queste riguarderanno entrambe le prove scritte. Ma anche l’assegnazione del punteggio sarà diversa, a partire dai crediti scolastici che arriveranno ad un massimo di 40 punti invece dei soliti 25.
Si darà quindi più valore al percorso del triennio, mentre le prove scritte e il colloquio avranno un valore di 20 punti ciascuno. Il punteggio totale resta in centesimi così come il minimo di 60 per l’ottenimento del diploma. Resta anche la possibilità per la Commissione di integrare il punteggio finale fino a un massimo di 5 punti ma solo se il candidato possiede almeno 30 crediti scolastici e almeno 50 punti nelle prove scritte.
In merito alla tanto discussa questione delle prove Invalsi come requisito d’ammissione, il Miur afferma che esse saranno svolte dai maturandi ma non all’interno dell’esame di Stato e che non saranno un requisito per il conseguimento del diploma. L’Invalsi si svolgerà durante l’anno e consisterà in una prova di italiano, una di matematica e una di inglese da svolgere al computer e i risultati saranno inseriti nella documentazione allegata al diploma.
Sempre in tema di ammissione, l’alternanza scuola-lavoro non sarà obbligatoria per accedere all’esame, mentre requisiti fondamentali saranno la frequenza per i 2/3 del monte ore previsto, un minimo di 6 in condotta e del 6 in tutte le materie. La Commissione potrà tuttavia ammettere candidati con una insufficienza in una disciplina o in un gruppo di discipline con voto unico, ma questo sarà possibile con valide motivazioni.
Il ministro Bussetti ha espresso la totale disponibilità del Ministero per rispondere ai dubbi delle scuole e degli studenti sul nuovo esame di Maturità. Il ministro ha spiegato che saranno previsti dei momenti di formazione per gli insegnanti e che ragazzi e famiglie non saranno dimenticate, sottolineando l’importanza del supporto delle istituzioni in situazioni del genere. “Quando un Esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono.” ha dichiarato Bussetti.
“Lo faremo con altre indicazioni, video esplicativi, interventi di esperti. Vogliamo che ogni novità sia accompagnata da azioni specifiche di supporto. E ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi”. Per chi fa esame quest’anno, per esempio, sarà fornita durante gli scrutini intermedi una comunicazione relativa ai crediti già maturati al terzo e al quarto anno con il vecchio metodo di valutazione, in modo da convertirli secondo le nuove tabelle.
Per quanto riguarda le date da ricordare, il Miur comunicherà a gennaio le materie della seconda prova, mentre per l’ordinanza relativa agli esami di Stato si dovrà attendere febbraio. La prova di italiano e quindi l’inizio degli esami di Stato, dovrebbe essere previsto per il 19 giugno, e il giorno dopo toccherebbe alla seconda prova. Naturalmente per quanto riguarda gli orali non si hanno date effettive, ma l’abolizione della terza prova comporterà probabilmente un anticipo dei colloqui rispetto agli anni precedenti. Le prove Invalsi dovrebbero invece svolgersi tra il 1° e il 18 aprile ma le date sono da confermare.