Un fiume di persone ha aspettato l’inizio del concerto di Carmen Consoli & friends, tutte disposte in una fila ordinata che partiva da via Sangiuliano. Venerdì scorso, la Cantantessa – così ama farsi definire – si è esibita sul palco di piazza Duomo insieme a Elisa, Samuele Bersani, e altri cantanti italiani riuniti a sostegno di una sola causa.
L’iniziativa è stata organizzata per la Onlus “Namastè”, una casa-famiglia che ospita ragazzi disabili e che, grazie alla vendita dei biglietti, potrà garantire un tetto sicuro sulla testa di questi giovani.
Il concerto si è aperto all’insegna dei ricordi con Mandaci una cartolina, la canzone che l’artista catanese ha dedicato al padre: “Mio papà sarebbe stato fiero della sua città”, ha detto la Cantantessa prima di esibirsi. La sua città è stata una Catania festante, riunita in un appuntamento con i grandi artisti e con la solidarietà.
La prima ad apparire sul palco è stata Elisa, che ha raggiunto Carmen Consoli sulle note di A modo tuo, ed ha poi continuato ad emozionare il pubblico con Eppure sentire, singolo del 2007. Ma non si riusciva a stare fermi nella piazza catanese, perché dopo è toccato ai Bandabardò che hanno fatto ballare con Se mi rilasso collasso.
Su quel palco tutti hanno fatto un salto nel passato, ripercorrendo la storia di grandi successi, come Al di là di questi anni di Marina Rei. Ma in questa iniziativa non poteva mancare un altro siciliano: si tratta di Mario Venuti, che ha duettato insieme a Carmen Consoli su Mai come ieri, grande successo del 1999. Si è poi andati avanti, fino ad arrivare agli anni 2002, grazie a Daniele Silvestri che ha esordito con Salirò.
Insomma, un’ondata di energia si è diffusa su quel tappeto di persone. Chi c’era ha seguito con entusiasmo le esibizioni di grandi e piccini, come quella del coro di piccole voci “Vincenzo Bellini”, impegnato a cantare e ballare Sotto casa con Max Gazzè, che ha poi riproposto Vento d’estate in un duetto con Carmen Consoli.
La padrona di casa ha accolto nella sua città anche Samuele Bersani, con cui si è esibita sulle note di Giudizi universali. I grandi artisti italiani facevano avanti e indietro sul palco di piazza Duomo, senza mai dimenticare di essere stati riuniti per una grande causa: “Se io faccio qualcosa nel mio piccolo non posso risolvere nulla, ma se tutti noi ci uniamo qualcosa può cambiare. Namastè è il saluto più bello!”, ha affermato Enrico Greppi dei Bandabardò.
Il finale ha visto la partecipazione della regista Emma Dante, ma ciò che ha sorpreso di più è stato vedere tutti gli artisti cantare in siciliano ‘A finestra, ognuno con una strofa, e augurare la speranza di un cambiamento in questa terra. Speranza che non può non essere stata condivisa anche dalle migliaia di persone che quella sera hanno cantato e sognato attorno al Liotru.