È sufficiente che le quote rosa siano superiori al 40% per far sì che l’azienda aumenti la sua produttività dell’8%. A dimostrarlo è stata la ricerca portata avanti dal gruppo Sodexo, un’impresa che si occupa di fornire servizi integrati per aziende. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di vedere quali sono gli effetti del bilanciamento di genere all’interno dei contesti lavorativi aziendali.
L’equilibrio tra i due generi offre dei vantaggi soprattutto sulla produttività dell’impresa e sul tasso di partecipazione dei dipendenti: la prima aumenta dell’8 per cento mentre la seconda aumenta del 12 per cento. Altro miglioramento è quello che interessa la sicurezza che aumenta del 12 per cento. È stato riscontrato, inoltre, che nelle aziende in cui è viva la presenza femminile si possono contare meno incidenti sul lavoro e la fidelizzazione della clientela aumenta del 9 per cento, raggiungendo una capacità di conservare il 90 per cento dei propri clienti. Non si tratta, tuttavia, di un fatto di etica, dal momento che l’equilibrio dei generi offre vantaggi ad entrambe le parti: la collaborazione tra uomini e donne è garanzia di maggiori risultati, sia a livello qualitativo che a livello quantitativo.
Ma il discorso non si esaurisce soltanto a livello aziendale. Una ricerca del McKinsey Global Institute ha dimostrato che in generale le donne a livello internazionale contribuiscono a creare il 37 per cento del PIL, malgrado la categoria femminile costituisca il 50 per cento dei lavoratori attivi. Poco più di una donna su cinque, tuttavia, riesce ad arrivare ai vertici aziendali (il 22 per certo) come si evince da un rapporto Eurostat. A questo si aggiunge il fatto che anche quando riescono a raggiungere posizioni dirigenziali il loro guadagno è nettamente inferiore rispetto a quello dei maschi: ben 15 euro l’ora in meno.
A fronte dei risultati emersi dalla ricerca Sodexo e date le difficoltà che molte donne si trovano ad affrontare in certi contesti, l’obiettivo perseguito da questa impresta nel prossimo futuro sarà quello di far crescere l’equilibrio tra i genere in tutti i settori entro il 2025.