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Desertificazione bancaria, Sicilia tra le regioni più colpite: chiusi decine di sportelli in sei mesi

Oltre 11 milioni di italiani a rischio esclusione dai servizi bancari: il fenomeno si allarga anche alle città di medie dimensioni

Secondo l’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, nei primi sei mesi del 2025 altri 34 comuni italiani sono rimasti privi di filiali bancarie. Il totale dei centri “debancarizzati” è così salito a 3.415, pari al 43,2% del totale dei comuni italiani. Il fenomeno non risparmia neanche realtà urbane di dimensioni significative: sono 13 i comuni con più di 10mila abitanti che non dispongono di alcuno sportello bancario, tra cui Trentola Ducenta (CE), che supera i 20mila residenti. Una tendenza che sta coinvolgendo anche le imprese: rispetto al trimestre precedente, 6.116 aziende in più hanno sede in territori completamente desertificati.

Una questione sociale: 11,2 milioni di italiani senza accesso bancario effettivo

L’impatto della desertificazione bancaria non è solo territoriale, ma anche sociale. Gli ultimi dati indicano che oltre 11,2 milioni di cittadini rischiano l’esclusione dai servizi bancari. Di questi, più di 4,7 milioni vivono in comuni totalmente privi di sportelli, mentre circa 6,5 milioni risiedono in centri dove esiste un solo sportello bancario attivo, a rischio di chiusura. A peggiorare la situazione contribuisce anche la bassa diffusione dell’internet banking in Italia, utilizzato solo dal 55% della popolazione contro una media UE del 67,2%. Le fasce anziane e meno digitalizzate risultano le più colpite, con evidenti ricadute sul piano dell’inclusione economica e sociale.

Chiudono gli sportelli, cresce la concentrazione bancaria

Nel primo semestre del 2025 sono stati chiusi 261 sportelli bancari in Italia, pari a un calo dell’1,3% rispetto a fine 2024. Le chiusure si sono concentrate soprattutto nel secondo trimestre, che ha visto un’accelerazione del fenomeno. Le regioni più colpite sono state Friuli Venezia Giulia e Marche (-2,3%), seguite da Sicilia, Veneto e Basilicata (-1,9%). Intanto, nel Nord Italia si evidenzia una forte concentrazione degli sportelli in mano a pochi gruppi bancari: in Lombardia, il 58% delle filiali è controllato da soli quattro gruppi, con Bper in testa, davanti a Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Iccrea. Un processo legato anche alle operazioni di fusione e acquisizione in corso nel settore bancario.

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