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Catania, ampliamento porto di Ognina: Consitalia annuncia querela

Catania, dopo l'ultimo ultimatum ignorato, Consitalia denuncerà Tortuga per occupazione illegittima dell’area marittima di Ognina. I dettagli.

Secondo quanto riportato da “La Sicilia”, dopo il mancato rispetto dell’ultimatum di cinque giorni, martedì l’associazione Consitalia procederà a denunciare alla Procura della Repubblica la società Tortuga Srl per la continua e illegittima occupazione dell’area marittima a Ognina. A comunicarlo è Fabio Micalizzi, presidente di Consitalia e della Federazione armatori siciliani.

Denucia che farà riferimento  alla complessa vicenda relativa all’ampliamento della concessione demaniale, passata da 5.457 a 7.644 metri quadri, concessa dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente alla Tortuga. La società, rappresentata dai cugini Biagio Testa e Biagio Carmelo Testa, si dichiara invece certa della propria regolarità e afferma di non dover intraprendere alcuna azione.

La prossima udienza al Consiglio di Giustizia Amministrativa si terràil 16 luglio, ma nel frattempo i lavori sono stati sospesi!

Sospensione delle opere murarie

Sempre secondo quanto riportato da “La Sicilia” l’azione annunciata da Fabio Micalizzi si basa sull’ordinanza emessa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (Cga) della Sicilia, che ha accolto il ricorso presentato dal Circolo Canottieri Jonica e da Legambiente per sospendere i lavori murari all’interno del porticciolo, risalente al VII secolo avanti Cristo. D’altronde l’ordinanza ha imposto alla società Tortuga la liberazione immediata dell’area e la cessazione di tutte le attività non autorizzate, evidenziando la sospensione giuridica della concessione e segnalando una persistente violazione delle normative sui beni paesaggistici e demaniali, come dichiarato da Micalizzi.

La Tortuga incrocia le braccia

La Tortuga, invece, non condivide questa interpretazione. In attesa di una decisione definitiva sul caso, i fratelli Testa si dichiarano “fiduciosi nell’iter amministrativo, anche perché per legge non esiste il “libero ormeggio”. Per ormeggiare è necessaria la concessione, e noi diamo un servizio, a differenza di chi occupa quei posti che sarebbero solo per se stessi, ledendo il diritto di migliaia di persone. E questo aspetto è stato anche sottolineato nel procedimento amministrativo anche dall’Avvocatura dello Stato”, questo quanto riportato da “La Sicilia”.

Aggiungo anche: “noi Noi garantiamo il libero accesso, un servizio e il rispetto delle regole: quando c’è un privato c’è qualcuno a cui chiedere conto per eventuali mancanze. E la concessione dura solo 5 anni, non stiamo privatizzando”.

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