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Bonus ristrutturazione: è una delle agevolazioni fiscali più utilizzate in Italia. Anche nel 2025, grazie alla Legge di Bilancio, il governo ha confermato la possibilità di detrarre parte delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia. Tuttavia, sono previste novità significative che è importante conoscere per sfruttare al meglio il beneficio
Il bonus ristrutturazione 2025 è una detrazione IRPEF che consente di recuperare parte delle spese effettuate per lavori edilizi su immobili a uso abitativo, sia su abitazioni principali che secondarie.
È stato introdotto dall’art. 16-bis del DPR 917/1986 e prorogato più volte, assumendo via via caratteristiche differenti.
Nel 2025 la detrazione è pari a:
50% delle spese per lavori sulle prime case, fino a 96.000 euro per unità;
36% delle spese per lavori sulle seconde case, fino a 48.000 euro.
Le somme vengono restituite in 10 rate annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi (730 o modello Redditi).
Il bonus è riconosciuto a tutti i contribuenti che, in possesso di specifici requisiti, effettuano interventi di ristrutturazione su immobili ad uso abitativo. In particolare, ne hanno diritto coloro che rientrano in una delle categorie previste dalla normativa:
proprietari e nudi proprietari dell’immobile;
usufruttuari o titolari di altri diritti reali;
inquilini e comodatari.
La detrazione spetta anche ai seguenti soggetti, a condizione che sostengano direttamente le spese e risultino intestatari sia dei bonifici che delle fatture, tra cui:
familiari conviventi e partner in unione civile;
conviventi more uxorio, anche se non proprietari;
soci di cooperative e società semplici;
imprenditori individuali (esclusi immobili strumentali o merce).
In ogni caso, il soggetto deve essere intestatario di bonifici e fatture per ottenere la detrazione.
Il bonus viene applicato sotto forma di detrazione IRPEF nella dichiarazione dei redditi, pari al 50% o al 36% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione su abitazioni private e sulle parti comuni di edifici residenziali. Inoltre si apllicherà a diverse categorie di intervento, come previsto dall’art. 3 del D.P.R. 380/2001:
manutenzione ordinaria (solo su parti comuni);
manutenzione straordinaria;
ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo;
ricostruzione post calamità;
eliminazione di barriere architettoniche;
realizzazione di box auto pertinenziali;
Non è necessario presentare una domanda specifica: il beneficio si ottiene in sede di dichiarazione dei redditi. È sufficiente:
Effettuare i pagamenti con bonifico parlante;
Conservare fatture e documentazione dei lavori;
Indicare correttamente le spese nel modello 730 o Redditi.
Per alcuni interventi (soprattutto quelli legati al risparmio energetico), è obbligatoria la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Il bonus ristrutturazione non è cumulabile con altri incentivi fiscali per gli stessi interventi, come ad esempio l’ecobonus. È quindi fondamentale valutare quale detrazione conviene di più, in base alla natura dei lavori.
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