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Ponte sullo Stretto, Salvini: “Verso l’approvazione del CIPESS”

Prosegue il progetto del Ponte sullo Stretto. Si continuano a valutare i rischi e danni ambientali. Di seguito tutti gli aggiornamenti a riguardo.

Si continua a lavorare per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Durante una diretta social, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha condiviso nuovi aggiornamenti sul Ponte sullo Stretto: “anche ieri ho avuto una videoconferenza sui lavori del Ponte – ha dichiarato. L’obiettivo è arrivare nelle prossime settimane all’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS”.

L’impatto economico

Parlando dell’impatto economico del Ponte sullo Stretto, il ministro Matteo Salvini ha voluto mettere in evidenza come i costi di manutenzione dell’opera non solo saranno sostenibili, ma verranno ampiamente coperti dai benefici economici generati. “La manutenzione si ripagherà grazie al flusso di veicoli e treni che attraverseranno il ponte ogni giorno – ha spiegato –. Andate a vedere quanta ricchezza in più porterà a tutte le regioni italiane e quanti nuovi posti di lavoro verranno creati grazie all’indotto”.

Secondo Salvini, il Ponte non rappresenta solo un’opera infrastrutturale, ma un investimento strategico capace di portare sai un forte incremento sia economico che occupazionale. L’interconnessione tra Sicilia e Calabria, e in prospettiva con il resto d’Europa, consentirebbe infatti di ridurre tempi e costi di trasporto, rendendo più competitivi i territori coinvolti.

Oltre agli aspetti economici, il ministro ha rimarcato anche il valore simbolico e ingegneristico dell’infrastruttura. “Sarà un’opera unica al mondo – ha dichiarato –. Una sfida tecnologica senza precedenti che attirerà l’attenzione internazionale. Verranno a studiarla ingegneri e progettisti da Cina, Giappone, Stati Uniti e Svezia, incuriositi dalla complessità e dall’innovazione che questa realizzazione comporta”.

Manca una deroga ambientale

Il progetto sembra ancora essere fermo a Bruxelles, mancherebbe una deroga ambientale. Un portavoce dell’esecutivo Ue, interpellato dal Sole24Ore, ha spiegato che, in conformità all’articolo 6, comma 3, della Direttiva Habitat, qualsiasi piano o progetto che possa incidere significativamente su un sito appartenente alla rete Natura 2000 deve essere sottoposto a un’analisi accurata. Questa analisi serve a valutare gli effetti potenziali sul sito e a garantire che l’opera non comprometta gli obiettivi di tutela ambientale dell’area interessata.

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