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Sciopero 8 marzo, dai trasporti all’istruzione: cosa sapere

Sciopero 8 marzo: stop per diverse categorie nella giornata internazionale della donna. Ecco tutte le informazioni da sapere.

Sciopero 8 marzo: nella giornata internazionale della donna sono diverse le categorie a fermarsi, sia nel settore pubblico che in quello privato. Lo stop è indetto da Usi-Cit, Slai-Cobas, Cub, Usb e Adl Cobas/Clap. In particolare, si prevedono importanti disagi nel settore dei trasporti.

Sciopero 8 marzo: stop ai trasporti

I trasporti si fermeranno già a partire dalle ore 21 di venerdì 7 marzo, per 24 ore, quindi fino alle 21 di sabato 8 marzo. Previsti, dunque, seri disagi per i viaggiatori, con treni con potrebbero subire importanti variazioni o cancellazioni. Il trasporto regionale garantirà solo i servizi essenziali.

I passeggeri possono richiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di scioperi.

Disagi anche nel settore aeroporti. Il personale del trasporto aereo incrocerà le braccia a partire da mezzanotte fino alle ore 23:59 dell’8 marzo. Sono, comunque, presenti delle fasce di tutela, come comunicato dall’ENAC, dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21, nelle quali i voli devono essere effettuati. Ai passeggeri si consiglia sempre di contattare la compagnia aerea e arrivare in anticipo in aeroporto.

Sciopero 8 marzo: scuola e università

Anche il settore dell’istruzione è coinvolto nello sciopero dell’8 marzo. Lo ha comunicato direttamente il ministero dell’Istruzione e del Merito con una nota. A proclamare lo stop sono le sigle Confederazione Cub, Slai Cobas, Adl Cobas e Clap, Unione sindacale italiana Usi-Cit, Usb Pi e Flc Cgil. Previsti, dunque, disservizi per le superiori che hanno il sabato e per il comparto universitario.

Le motivazioni

Non è un caso che la data scelta sia stata quella dell’8 marzo. Ecco quali sono le motivazioni principali:

  • contrasto alla violenza di genere;
  • richiesta di parità salariale per un minore gap di genere nel mondo del lavoro;
  • questione del salario minimo per tutti i lavoratori;
  • opposizione all’autonomia differenziata;
  • difesa dello Stato sociale.

Non mancheranno manifestazioni per la pace, a fronte dei conflitti in corso come in Ucraina e in Palestina.

 

 

 

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