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Voli low cost, Ryanair non investirà più in Sicilia

Ryanair, per l'estate, non investirà più in nuovi voli low cost da e per la Sicilia. Di seguito le dichiarazioni del CEO e le motivazioni a riguardo.

Dalla prossima estate, Ryanair non investirà più in Sicilia. Nessun nuovo collegamento low cost da e per la Sicilia! L’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, continua a criticare il governo regionale per i bonus sul caro-voli, che non riescono a ridurre veramente le tariffe. Ma c’è anche un altro motivo che frena gli investimenti sull’isola: l’aumento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, che dal 1° aprile 2025 salirà di 50 centesimi negli aeroporti più grandi.

“Prendete esempio dalla Calabria, che ha eliminato questa tassa”, ha dichiarato Wilson a Palermo, parlando dei risultati straordinari della regione, con un aumento del 50% dei voli, del turismo e dei posti di lavoro, grazie anche a un investimento di 15 milioni di euro nell’aeroporto di Lamezia.

L’addizione comunale in Sicilia

L’assessore alle Infrastrutture della Regione, Alessandro Aricò, ha risposto, spiegando che l’abolizione dell’addizionale in Sicilia è difficile da attuare, visto che l’isola è il terzo polo aereo d’Italia, con oltre 23 milioni di passeggeri l’anno. Abolirla costerebbe circa 80 milioni di euro alla Regione. Invece, ha sottolineato, il governo Schifani ha introdotto il bonus sul caro-voli, che offre sconti concreti ai residenti e alle categorie prioritarie. Inoltre, la Regione sta valutando di eliminare l’addizionale negli aeroporti minori con un investimento di circa 5 milioni di euro.

I costi per la Sicilia

Alessandro Aricò prosegue: “l’addizionale comunale, calcolata in circa 3,25 euro per volo e caricata dalle compagnie direttamente sul costo del biglietto aereo non inciderebbe infatti sull’abbattimento del prezzo del volo se non per una cifra irrisoria rispetto al costo totale. I grandi sforzi del governo Schifani invece, attraverso il bonus caro voli, favoriscono i viaggiatori in modo concreto, attraverso uno sconto del 25 per cento per tutti i residenti nell’Isola, che raddoppia fino al 50 per cento per le categorie prioritarie. L’attenzione della Regione è rivolta quindi ai 5 milioni di passeggeri siciliani e non alle esigenze delle grandi compagnie che usufruiscono del vantaggio di operare negli scali di Catania e Palermo, tra i più performanti in Italia. Stiamo valutando, inoltre, nell’ottica di sostenere il traffico negli aeroporti minori e nelle isole siciliane, la possibile abolizione dell’addizionale comunale proprio in questi scali, appostando le risorse necessarie, circa 5 milioni di euro, che avrebbero un impatto economico per la Regione certamente inferiore”.

Trapani: terzo per crescita tra gli scali medi

Intanto, i dati di ACI Europe premiano l’aeroporto di Trapani Birgi, che ha visto una crescita del 161,4%, ma non va altrettanto bene per Comiso. Tuttavia, l’eurodeputato Marco Falcone ha fatto sapere che la Commissione Europea potrebbe approvare una “continuità territoriale”, con voli a prezzi più bassi per Roma e Milano. La soluzione sarebbe quella di dimostrare la difficoltà economica di Comiso, causata dalla scarsa concorrenza e dalla nostra insularità. Un passo importante per garantire tariffe più accessibili per tutti i siciliani.

 

 

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