La Terza Sezione Penale del Tribunale di Catania, presieduto da Rosa Alba Recupido, ha emesso una condanna di sei anni e dieci mesi di reclusione per Salvatore Campo, ex presidente dell’Associazione Siciliana Antiestorsione (Asia) di Aci Castello. La sentenza arriva al termine di un processo che ha visto l’ex attivista antiracket accusato di concussione per aver abusato della sua posizione di rilievo per estorcere denaro a vittime della mafia.
Le accuse: denaro estorto alle vittime della mafia e appropriazione dei fondi regionali
Campo, arrestato nell’ambito dell’operazione My Racket nel 2018, era ritenuto una figura di spicco nella lotta contro il racket e le estorsioni. Tuttavia, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato alla luce una realtà ben diversa. L’ex presidente avrebbe infatti chiesto somme di denaro in cambio dell’accelerazione dell’iter burocratico per i risarcimenti statali destinati alle vittime delle attività mafiose. Questa pratica, secondo l’accusa, costituiva un chiaro abuso della sua posizione di potere, in quanto utilizzava la sua influenza per trarne vantaggio personale.
Fondi pubblici sottratti e condanna della Corte dei Conti
Oltre alla concussione, Campo è stato accusato di essersi appropriato indebitamente di fondi pubblici destinati all’Associazione per finanziare attività antiracket. I fondi erano stati erogati dalla Regione Siciliana e dovevano essere utilizzati per sostenere le vittime del racket e le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata. Tuttavia, dalle indagini è emerso che parte di questi importi è stata indirizzata verso fini personali di Campo.
Nel 2022, la Corte dei Conti aveva già emesso una sentenza separata, condannando Campo a restituire i fondi indebitamente appropriati. Il Tribunale di Catania ha quindi accolto le accuse in merito alla gestione fraudolenta dei fondi regionali, procedendo con la confisca di 21.000 euro da un deposito titoli ordinario intestato a Campo, oltre al dissequestro di circa 1.800 euro che saranno restituiti agli aventi diritto, provenienti da un altro conto corrente bancario sequestrato.
Proscioglimento parziale e impugnazione della sentenza
Nonostante la condanna, il Tribunale ha prosciolto Campo per uno dei capi di imputazione, ritenendo che fosse “estinto per intervenuta prescrizione”. Per quanto riguarda le altre accuse, invece, la sentenza è stata confermata. La difesa dell’ex presidente dell’Asia, affidata all’avvocato Luigi Latino, ha annunciato che sarà presentata impugnazione contro la condanna. Il Tribunale ha inoltre fissato un termine di 60 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza, che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.
Il colpo al sistema antiracket siciliano
La condanna di Salvatore Campo rappresenta un durissimo colpo al movimento antiracket in Sicilia. Da figura simbolo nella lotta contro le estorsioni e la mafia, Campo si è trasformato in uno degli esempi più eclatanti di infiltrazione di pratiche illecite all’interno delle stesse istituzioni destinate a combattere la criminalità. La vicenda ha suscitato un acceso dibattito all’interno della società Siciliana, poiché dimostra come anche i più alti esponenti dell’antiracket possano cadere nella trappola della corruzione.
L’inchiesta e la condanna di Campo mettono in luce la delicatezza delle istituzioni antiracket, che non solo devono affrontare le minacce esterne delle mafie, ma anche interne, come la corruzione e l’abuso di potere. La vicenda sottolinea le difficoltà nel mantenere l’integrità delle istituzioni che combattono contro l’illegalità.