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Gennaio 2025 sarà il mese degli scioperi: le date da segnare

Gennaio 2025 il mese degli scioperi, ben 45 già annunciati. Di seguito tutte le informazioni a riguardo e le date da segnare.

Secondo il calendario pubblicato dal Garante degli scioperi, il nuovo anno inizia con un numero record di 45 scioperi programmati solo per il mese di gennaio 2025. I disagi prevenderanno tutti i settori dei trasporti. Di seguito, le date da segnare sul calendario e le  informazioni necessarie.

Sciopero rimorchiatori: 8 e 9 gennaio

Le prime date da segnare l‘8 e il 9 gennaio 2025. In queste giornate, infatti, è previsto uno sciopero che coinvolgerà i rimorchiatori di Napoli, che si fermeranno dalle ore 12.00 dell’8 gennaio fino alle 12.00 del giorno successivo, il 9 gennaio. Durante lo stesso periodo, a scioperare saranno anche i lavoratori di Caronte & Tourist, che gestisce i collegamenti con le isole minori siciliane, e i dipendenti di Siremar, la compagnia di navigazione che serve altre tratte nel mare delle Eolie e della Sicilia.

Sciopero Autolinee in Sicilia

Il 24 gennaio 2025, il personale delle Sais Autolinee in Sicilia sciopererà dalle dalle 9:00 alle 13:00, in una mobilitazione organizzata dai sindacati FIL-CGIL, FIT-CISL, FAISA-CISAL e UGL Autoferro. La protesta coinvolgerà i lavoratori delle province di Enna, Ragusa, Siracusa, Palermo, Messina e Catania. I lavoratori chiederanno una migliore condizione di lavoro, maggiore sicurezza dei mezzi e maggiori tutele per i dipendenti. Durante le ore di sciopero, si prevedono disagi e possibili cancellazioni dei servizi di trasporto pubblico. Gli utenti sono invitati a verificare gli orari e pianificare eventuali alternative.

Sciopero treni e trasporto pubblico locale: 10 gennaio

Il 10 gennaio sarà la volta dello sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori Rfi e dello sciopero di 4 ore dei lavoratori del Trasporto pubblico locale (Tpl). Lo sciopero interesserà anche le Ferrovie della Calabria dalle ore 11:30 alle ore 15:30, Firenze e provincia dalle ore 09:00 alle ore 16:59 e Trenitalia Abruzzo dalle ore 09:00 alle ore 16:59. Per quanto riguarda il trasporto aereo, nella stessa giornata, sciopereranno anche i lavoratori di handler, della Sea spa e gli addetti alle pulizie.

Scioperi a livello nazionale

Il 21 gennaio 2025 sarà una giornata di forte mobilitazione in tutta Italia, con scioperi programmati in diverse regioni e province. Ecco un’anteprima dei disagi previsti:

  • Puglia – Ferrovie Sud Est: il personale delle Ferrovie Sud Est, attivo nelle province di Bari, Taranto e Lecce, si fermerà per 4 ore, dalle 15:40 alle 19:39. La protesta è organizzata dai sindacati FIL-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL e FAISA-CISAL.
  • Lecce – SGM: i lavoratori dell’azienda di trasporto pubblico locale SGM sciopereranno per 3 ore, dalle 9:30 alle 12:30. L’agitazione è promossa dalla UILT-UIL.
  • Piemonte – ATAP (Biella e Vercelli): il personale delle autolinee ATAP incrocerà le braccia per un’intera giornata, con uno sciopero provinciale di 24 ore che coinvolgerà sia i servizi urbani che quelli extraurbani. La mobilitazione è organizzata da FIL-CGIL, FIT-CISL e CAMBIAMENTI M410.
  • Bari e provincia: diversi operatori locali, tra cui Ferrovie Appulo Lucane, Paolo Scoppio e Figlio Autolinee e Sabato Viaggi, parteciperanno a uno sciopero congiunto di 4 ore, dalle 15:40 alle 19:39. La protesta è coordinata da vari sindacati, con l’obiettivo di sensibilizzare sulle condizioni di lavoro nel settore.

Le motivazioni dello sciopero

Gli scioperi previsti per gennaio 2025 sono il risultato di una serie di forti rivendicazioni sindacali. Le principali motivazioni che spingono i sindacati a scendere in piazza sono legate a tre temi cruciali:

  • aumento salariale: con l’inflazione che continua a crescere e il caro vita che pesa sempre di più sui bilanci familiari, molti sindacati chiedono un adeguamento salariale che garantisca ai lavoratori un potere d’acquisto più equo e una tutela contro l’aumento dei costi quotidiani. Questo aspetto è diventato un tema centrale nelle proteste, poiché i salari non sono più in linea con l’aumento dei prezzi, mettendo a rischio il benessere economico dei dipendenti.
  • miglioramento delle condizioni lavorative: le condizioni di lavoro sono un altro fronte caldo delle rivendicazioni. I sindacati chiedono maggiori garanzie di sicurezza sul posto di lavoro, in particolare per chi lavora nei settori dei trasporti, che sono tra i più esposti a rischi fisici e infortuni. Oltre a ciò, si richiedono misure per ridurre i carichi di lavoro eccessivi, migliorare le condizioni di salute e rendere più giusti i contratti, con tutele più adeguate rispetto alle sfide quotidiane che i lavoratori affrontano.
  • investimenti nelle infrastrutture: un altro punto fondamentale riguarda la necessità urgente di investimenti nelle infrastrutture, che sono spesso inadeguate o in pessime condizioni. Sindacati e lavoratori denunciano la mancanza di una manutenzione regolare e i ritardi accumulati negli investimenti necessari per migliorare i servizi di trasporto, che dovrebbero garantire maggiore efficienza e sicurezza per i cittadini. In molti casi, i mezzi di trasporto sono obsoleti e insufficienti, creando disagi per i passeggeri e peggiorando le condizioni di lavoro per gli addetti.

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